Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Venere degli stracci bruciata, Pistoletto: “Non sono stupito ma spaventato. Segno della situazione drammatica del nostro tempo”

L’artista e scultore piemontese commenta la distruzione della sua opera inaugurata a Napoli il 28 giugno. E annuncia la volontà di rifare una nuova installazione artistica

Michelangelo Pistoletto in piazza Municipo a Napoli all'inaugurazione della sua opera la Venere degli stracci

Napoli, 12 luglio 2023 – La distruzione della Venere degli stracci "non mi stupisce, mi spaventa perché mi mette davanti a una situazione drammatica del nostro tempo. Un tempo in cui si continua a rispondere a qualsiasi proposta di bellezza, di pace e di armonia con il fuoco e con la guerra. Mi sembra quasi l'eco di quello che sta succedendo nel mondo dove c'è gente che dà fuoco da tutte le parti". Sono le parole di Michelangelo Pistoletto, intervistato questa mattina dall'agenzia Adnkronos dopo l’incendio che ha distrutto la sua installazione artistica inaugurata a Napoli, in piazza Municipio, lo scorso 28 giugno.

Distrutta da un incendio la 'Venere degli stracci'
Distrutta da un incendio la 'Venere degli stracci'

Pistoletto ricordando che "ci sono fuochi ben più gravi, ben più pericolosi che consumano la vita delle persone. Questa Venere rappresenta - dice Pistoletto - la rigenerazione, rappresenta la possibilità che ci sia un'armonia tra gli estremi, ovvero tra la bellezza e la brutalità. Purtroppo vediamo che la brutalità risorge continuamente". Per contrastare questa tendenza, secondo l’artista e scultore piemontese, "bisogna continuare ad andare avanti con pazienza e far capire che proprio anche chi brucia alla fine viene bruciato".

Pistoletto si dice "molto contento della solidarietà che viene da parte del sindaco che ha avuto delle sollecitazioni di molta gente a Napoli". Il primo cittadino partenopeo, Gaetano Manfredi, ha infatti annunciato la volontà di rifare l'installazione. "Io sono pronto - afferma Pistoletto - se questo avviene, a rigenerare la Venere la quale con il suo messaggio non è distrutta affatto. Anzi, si potenzia e si mette in evidenza la sua necessità che è quella di creare un equilibrio e un'armonia". L'azione di distruzione dell'opera d'arte "suscita non solo sdegno ma necessità di proseguire verso una strada diversa, che è la strada dell'armonia", conclude l’artista.