Napoli, 2 agosto 2023 – “Ha bisogno di cure, non del carcere”. Con questo appello è stata lanciata la petizione per chiedere la scarcerazione di Simone Isaia, il clochard accusato di aver dato alle fiamme la Venere degli stracci, l’installazione dell’artista Michelangelo Pistoletto bruciata all’alba dello scorso 12 luglio in piazza Municipio a Napoli. "Ha bisogno di essere curato, non della galera", è l'appello della casa di accoglienza dell'associazione “Liberi di volare” della pastorale carceraria della chiesa di Napoli di don Franco Esposito.
“Ha perso lucidità, ha bisogno d’aiuto”
"Simone da tempo aveva perso lucidità e riferimenti, finendo a dormire per strada. Simone Isaia ha bisogno di aiuto", dicono i volontari della Mensa del Carmine, dove il senza fissa dimora andava spesso a pranzo. "Non del carcere, ma di una struttura che lo aiuti a rimettere in piedi la propria vita, perché è una persona affetta da una tangibilissima neuro-divergenza".
Fino a 4 anni fa Isaia lavorava come garzone in un bar di via Chiaia a Napoli. Poi qualcosa in lui si è rotto, si è perso e nel corso degli anni, le sue condizioni mentali sono peggiorate. Al momento Isaia resta in carcere con l'accusa di incendio doloso e distruzione di beni culturali. È stato individuato grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza di piazza Municipio.