Lunedì 1 Luglio 2024

Turista vandalizza gli scavi di Pompei. Il direttore del parco: “Dovrà pagare il restauro”

Denunciato il visitatore del Kazakistan fermato mentre incideva il proprio nome sull’intonaco della Domus della Caccia

Un turista del Kazakistan è stato denunciato per avere inciso il nome Ali sulle pareti di una domus al Parco archeologico di Pompei

Un turista del Kazakistan è stato denunciato per avere inciso il nome Ali sulle pareti di una domus al Parco archeologico di Pompei

Napoli, 22 giugno 2024 – Turista incide il proprio nome sulle pareti di una domus a Pompei, denunciato un uomo proveniente dal Kazakistan. Le guardie del sito archeologico lo hanno fermato mentre stava tracciando le lettere ALI sull’intonaco della casa dei Ceii. Il turista è stato denunciato e dovrà rispondere per il danno arrecato al patrimonio artistico.

“Atto incivile, l'autore del reato dovrà pagare per il restauro della parete”, tuona il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel. Sul posto i restauratori e il personale di coordinamento del sito per le valutazioni tecniche e la quantificazione del danno.

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Cosa è successo a Pompei

Questa mattina, il personale di vigilanza del Parco archeologico di Pompei ha fermato un uomo del Kazakistan mentre stava incidendo le lettere ALI su una pozione di intonaco chiaro nella casa dei Ceii. Fermato fai vigilantes, l’uomo è stato portato al posto fisso dei carabinieri vicino agli scavi di Pompei e denunciato per il danno arrecato.

“Grazie alla nuova legge voluta dal ministro Gennaro Sangiuliano – spiega Zuchtriegel – dovrà pagare per il restauro della parete. Bravi i collaboratori del Ministero e della società Ales che sono prontamente intervenuti. Ottima collaborazione con i carabinieri, che ringraziamo per la tempestività”. 

Cos’è la Casa dei Ceii

La Casa dei Ceii, detta anche domus della Caccia, è stata edificata alla fine del II secolo d.C. Apparteneva alla famiglia di Lucius Ceius Secundus, un personaggio importante che fu edile (ovvero magistrato) nel 76 d.C. e duoviro (prestigiosa carica di suprema giurisdizione) nel 78 d.C., un anno prima della grande eruzione che cancellò Pompei.