Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Truffa mutui, perizie gonfiate e conti ritoccati: 4 milioni sotto sequestro

Un imprenditore edile di Aversa è finito in carcere: era a capo di un'associazione a delinquire accusata di truffa, falsità ideologica e riciclaggio. Altre tre misure cautelari e 21 indagati

Mutui sugli immobili

Napoli, 13 maggio 2022 – Mutui per due milioni di euro ottenuti con documenti falsi. Gonfiavano le perizie degli immobili e “ritoccavano” la situazione patrimoniale degli intestatari con bonifici sul conto corrente per farli sembrare più abbienti. E, una una volta erogato il mutuo – con la complicità di un dipendente di banca, poi licenziarti il promotore finanziario si faceva riconsegnare i soldi “prestati” con il sovrapprezzo della prestazione illecita. È il quadro tracciato dalla Procura di Napoli, una truffa messa a segno più volte a danno di un istituto di credito mutui.

Un sistema fraudolento escogitato da un imprenditore edile della zona di Aversa, nel Casertano, a capo dell'organizzazione. L’imprenditore è finito in carcere su provvedimento della Procura di Napoli, mentre altri due membri del gruppo sono ai domiciliari. Il promotore finanziario utilizzato dalla banda a delinquere è stato raggiunto dalla misura del divieto temporaneo di esercizio della professione. Altre 21 persone risultano solo indagate. I finanzieri hanno anche sequestrato 12 immobili del valore di 150milaeuro ciascuno1,8 milioni in tutto – nonché danaro e altri beni per circa 2 milioni di euro.

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Il sistema fraudolento

Il gruppo sarebbe riuscito a ottenere mutui per quasi 2 milioni di euro, finalizzati all'acquisto o la ristrutturazione di immobili. La Procura ha chiesto e ottenuto dal Gip quattro misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla falsità ideologica, al riciclaggio e all'auto-riciclaggio: Le indagini sono state realizzate dalla Guardia di Finanza di Aversa e dal Gico di Napoli.

Gli inquirenti hanno ricostruito il sistema fraudolento. Il promotore, prima che la banca valutasse la situazione dei richiedenti il mutuo, inviava a questi ultimi dei bonifici in modo che potessero apparire più abbienti di quanto in realtà fossero, convincendo così la banca della propria solidità finanziaria. Venivano poi falsificati i documenti relativi agli immobili, per gonfiarne il valore.

I proventi venivano poi ripuliti grazie ad operazioni di riciclaggio e auto-riciclaggio, mediante operazioni finanziarie senza una valida ragione.