Gragnano (Napoli), 7 settembre 2022 - I funerali di Alessandro, il tredicenne che si è suicidato buttandosi dal balcone probabile vittima di cyberbullismo, questa mattina si tengono dalle 11 nel chiostro di Sant'Agostino a Gragnano. I primi ad arrivare nell'antica chiesa sono stati alcuni ragazzi, compagni di gioco nella squadra di basket di Alessandro. All'arrivo del feretro c'erano ad accoglierlo alcune migliaia di persone, con in testa il sindaco Nello D'Auria: tante ragazze e tanti ragazzi, anche coetanei e gente che non conosceva Alessandro ma che ha voluto comunque testimoniare vicinanza alla famiglia affranta per un dolore senza senso. Molti i cartelli e gli striscioni, e su tutti quello che recita: 'Alessandro Vive'.
Sull'altare della chiesa la foto di Alessandro sorridente e fiori bianchi. Singhiozzi e pianti a dirotto mentre la colonna sonora di 'Nuovo cinema paradiso' accompagnava la preghiera, poi quando la bara bianca ha varcato la soglia del chiostro si è levato un lungo applauso. A Gragnano è lutto cittadino: le serrande sono abbassate e gli uffici pubblici chiusi.
All'uscita della bara dal chiostro di Sant'Agostino sono stati lanciati tanti palloncini bianchi con la scritta 'Ale', in sottofondo la canzone di Blanco 'Finchè non mi seppelliscono'. Una docente di Alessandro l'ha salutato con queste parole: "Averti come alunno per me è stato un dono. Eri una persona speciale: ci ha insegnato ad amare e a perdonare".
Commossi i suoi compagni di scuola che come i familiari del ragazzo per tutta la durata del rito funebre non hanno staccato gli occhi dalla bara bianca.
L'omelia del vescovo: "Guai a voi ora che ridete"
"Guai a voi che ora ridete calpestando i fratelli e guai a voi perché poi piangerete ma non è una minaccia di un Dio che vuole distruggere, è la realtà se alimentiamo sentimenti negativi che ci mettono l'uno contro l'altro", ha detto l'arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, mons.Franco Alfano, nel corso dell'omelia, commentando il Vangelo delle beatitudini. "Alessandro era uno dei piccoli della nostra comunità - ha aggiunto - non può parlare più non può dirci quello che aveva nel cuore, ma lo dice a Dio e noi lo ascoltiamo attraverso la parola di Dio".
L'autopsia e le indagini
Ieri c'è stata l'autopsia sul corpo del giovane, che ha confermato che la morte è avvenuta per impatto al suolo, e sembra essere sempre più avvallata la tesi del suicidio, nonostante i genitori non vogliano arrendersi a questa conclusione. Gli ultimi giorni di vita del ragazzino continueranno, in ogni caso, a essere scandagliati dagli inquirenti.
Per i pm della procura di Torre Annunziata insieme a quelli per i minorenni di Napoli, infatti, non si tratterebbe di un incidente (l'ipotesi era che il ragazzo si fosse sporto troppo dal balcone per sistemare l'antenna tv) ma di suicidio, perché un gruppo di sei ragazzi, quattro minorenni e due maggiorenni, tormentava Alessandro con decine e decine di messaggi di minacce di ogni genere. E lui, in preda al panico, avrebbe mandato due messaggi di addio alla fidanzatina per poi lanciarsi nel vuoto dal quarto piano della sua casa a Gragnano.
Una delle organizzatrici di questo caso di cyberbullismo sarebbe stata la sua ex fidanzata che, ingelosita della nuova relazione, avrebbe incitato gli altri che sono tutti parenti tra loro. Al momento gli investigatori hanno tra le mani cellulare e computer del ragazzino. Molti messaggi di minacce sono stati cancellati, ma si sta cercando di recuperarli. Il prossimo passo va verso l'analisi dei contenuti delle chat trovate nei cellulari dei sei ragazzi. Le informazioni estrapolate dai loro dispositivi verranno poi confrontate con quelle trovate sul telefono della vittima. Secondo quanto si apprende, inoltre, non sono stati ancora fissate, e non è detto che lo saranno, le escussioni dei giovanissimi indagati. L'inizio degli eventuali interrogatori è verosimilmente legato alle considerazioni che gli inquirenti trarranno nei prossimi giorni, alla luce dei riscontri acquisiti.
Due dei ragazzi coinvolti hanno a loro carico una segnalazione per un pestaggio a un loro coetaneo, quasi certamente vittima di bullismo. I ragazzi avrebbero anche affrontato Alessandro pochi giorni prima della sua tragica fine.
Invece, nei confronti del carabiniere che aveva pubblicato su Facebook la frase choc "Se allevi conigli non avrai leoni", è stata avviata una procedura disciplinare.