Napoli, 1 ottobre 2024 – Vasta operazione antidroga a Caivano, la camorra al centro del blitz sul traffico di stupefacenti nel Napoletano. Sono iniziate alle prime ore dell’alba le perquisizioni a tappeto: 50 misure cautelari, per 49 persone il gip ha disposto il carcere, mentre un indagato ha il beneficio dei domiciliari. Il provvedimento riguarda attività illecite gestite e organizzata dal clan Angelino-Gallo.
In particolare, l'associazione in questione si sarebbe occupata dell'approvvigionamento all'ingrosso di vari tipi di droga ed avrebbe fissato i tempi, i luoghi, le modalità di trasporto, custodia e vendita degli stupefacenti per il rifornimento, in via quasi esclusiva, delle singole piazze di spaccio di Caivano e del Parco Verde. La droga arrivava dalla Calabria grazie ai contatti con le 'ndrine di Gioia Tauro e del Nord Italia.
Le intercettazioni: il braccio destro del boss
"Devono avere paura dei killer non degli sbirri". È questa una delle frasi intercettate nel corso delle indagini sulla gestione delle 25 piazze di spaccio del clan Angelino Gallo di Caivano. E a parlare sarebbe Massimo Gallo, braccio destro del boss Antonio Angelino, era stato arrestato a Castel Volturno, in una villetta al mare.
La frase è stata intercettata dopo una spedizione punitiva contro un residente del Parco Verde, sospettato di aver informato le forze dell'ordine dell'esistenza di un laboratorio dove venivano lavorati gli stupefacenti e dove furono sequestrate anche armi. Nel raid fu distrutta la sua auto.
Affari con la ‘ndrangheta
Nel corso delle indagini "abbiamo certificato – afferma il maggiore Andrea Coratza, comandante del nucleo investigativo di Castello di Cisterna – il canale di approvvigionamento della droga con i gruppi calabresi della piana di Gioia Tauro e delle 'ndrine ramificate al nord Italia". Droga che sarebbe servita a rifornire le piazze di spaccio anche in provincia di Caserta e Salerno. Il clan Angelino Gallo "imponeva il quantitativo, il prezzo d'acquisto e di vendita al dettaglio. I pusher erano autorizzati dal clan Angelino Gallo, quindi sono ritenuti affiliati".
Venticinque piazze di spaccio
Sarebbe così ricostruito il funzionamento di oltre 25 diverse piazze di spaccio, i cui capi sarebbero stati autorizzati a svolgere le proprie illecite attività con obbligo di rifornirsi dal sodalizio criminale, che avrebbe imposto i prezzi di ogni tipo di sostanza da commerciare. Il giro d'affari ricostruito ammonterebbe a circa 500mila euro mensili. L'attività di indagine, si legge in una nota dell'Arma, si inserisce in un quadro investigativo più ampio che, nel corso dell'ultimo anno, ha già portato a numerosi arresti a Caivano.
Il blitz
I carabinieri stanno eseguendo un'ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I reati ipotizzati a vario titolo dagli inquirenti sono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione a fine di spaccio di droga, aggravati dalla finalità di mafiosa.
Le parole del procuratore
Secondo le parole del procuratore di Napoli Nicola Gratteri, il provvedimento è frutto di “un percorso che è stato fatto su Caivano nell'ultimo anno e mezzo dal punto di vista investigativo e di contrasto". “Il primo step è stato fatto nel giugno 2023 con i primi 21 arresti per estorsione”, poi, "altri step fatti nell'ottobre 2023” per l'inchiesta che ha portato allo scioglimento dell'amministrazione comunale per infiltrazioni e al commissariamento. “Al momento possiamo dire che il clan Angelino-Gallo è stato decapitato – ha dichiarato il procuratore in conferenza stampa –- E' la quarta volta che si interviene in un anno e mezzo su questo clan. Quindi non conosciamo in questo momento su quel territorio soggetti emergenti”. Infine un monito: “Ora sta ai cittadini di Caivano decidere da che parte stare: se voltarsi dall'altra parte rispetto al risultato di oggi e continuare a relazionarsi con la camorra o decidere che si possono fidare di noi”.