Napoli, 29 Maggio 2021 – Lotta in favore dell’ambiente da parte dei tribunali oplontini. I palazzi di giustizia del distretto di Torre Annunziata sono infatti pronti a diventare ‘plastic free’. Merito dell'iniziativa promossa e finanziata dal Consiglio dell'ordine degli avvocati del Comune del Napoletano e dalla presidenza del Tribunale e che sarà presentata lunedì 30 maggio alle ore 10 nella piazza coperta. L’obiettivo è ridurre sensibilmente l'utilizzo della plastica all’interno degli uffici giudiziari, soprattutto per quanto riguarda il consumo di acqua imbottigliata.
Il bando vinto da Acquatec
Ad aggiudicarsi la gara per fornitura di acqua ‘plastic free’ è stata la società Acquatec, vincitrice dell’apposito bando indetto. Il progetto ha visto l’installazione negli uffici di erogatori alla spina, fruibili da tutti e che consentiranno di valorizzare l'acqua di rete pubblica attraverso un minuzioso processo di microfiltrazione.
Finalità ultima del progetto, oltre alla riduzione dei consumi, è anche quella di sensibilizzare avvocati, magistrati e personale amministrativo ad una maggiore consapevolezza verso le tematiche ambientali e la risorsa idrica. Al termine della cerimonia di lunedì saranno distribuite ai dipendenti delle cancellerie le apposite borracce per raccogliere l'acqua.
Liguoro: “È la funzione sociale dell’avvocato”
La presidente dell'ordine degli avvocati di Torre Annunziata, Luisa Liguoro, è stata probabilmente la maggiore promotrice dell’iniziativa: “Sono convinta – ha affermato - che la funzione sociale dell'avvocato si esprima anche e soprattutto facendosi virtuosi interpreti di una necessità non più procrastinabile, quella della sostenibilità ambientale e della risorsa idrica, e promotori di un processo culturale di sensibilizzazione e di tutela dell'ambiente circostante”.
“La salute attraverso il rispetto e la valorizzazione dell'ambiente che ci circonda è la vera sfida della nostra era, a cui noi come ordine abbiamo voluto fattivamente contribuire, attivando per la prima volta questo servizio presso un tribunale, quello di Torre Annunziata, già in passato antesignano di diverse sfide di emancipazione culturale”, ha concluso.