Napoli, 23 Giugno - Non rimarranno inascoltate le parole del 34enne, vittima di una presunta aggressione perché omofoba. La Procura di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ha infatti aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, sul presunto atto di violenza subito nel quartiere Penniniello del comune oplontino.
Le parole della vittima
Non c'è stata una denuncia, dopo il racconto del 34enne, pubblicato dal quotidiano locale Metropolis. Per questo motivo, per ora, si procederà partendo dalle sole parole della vittima. Il ''branco'', composto da sette persone, avrebbe accerchiato l'auto sulla quale il giovane era fermo insieme con un'amica (riuscita poi a scappare) in via Settembrini, per poi lo avrebbe aggredito e seviziato, con lo spegnimento di due cicche di sigarette su un braccio.
La protesta della comunità LGBT
Da sempre in prima linea, le associazioni LGBT campane, in segno di protesta, hanno indetto una manifestazione per giovedì 24 giugno alle 19.40 in via Settembrini, per esprimere vicinanza e solidarietà a tutte le vittime di omofobia e razzismo.
“Non possiamo e non dobbiamo tacere, non accetteremo mai questo clima di terrore e violenza in città", ha commentato Antonello Sannino, referente di Pride Vesuvio Rainbow.
Il sindaco: "Pieno sostegno da parte nostra"
In merito alla vicenda, anche il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, ha offerto tutto il suo sostegno: "Alla giovane vittima di questa assurda e deplorevole vicenda, chiedo di avere il coraggio di farsi vivo. Troverà tutto il sostegno psicologico e sociale da parte del Comune e dei suoi servizi sociali. Torre Annunziata è una città estremamente inclusiva", ha dichiarato il primo cittadino.