Giovedì 10 Ottobre 2024

Tombaroli alla Villa di Poppea, scoperti tre tunnel sotterranei a Torre Annunziata

I carabinieri hanno salvato dalle razzie un’opera d’arte di inestimabile valore. I cunicoli partivano dalla cantina di un falegname verso gli scavi archeologici di Oplonti (Napoli)

Uno dei tre tunnel dei tombaroli scoperti dai carabinieri alla Villa di Poppea a Torre Annunziata (Napoli)

Uno dei tre tunnel dei tombaroli scoperti dai carabinieri alla Villa di Poppea a Torre Annunziata (Napoli)

Napoli, 8 ottobre 2024 – Blitz dei carabinieri contro i tombaroli: scoperti tunnel clandestini alla Villa di Poppea, a Torre Annunziata. Dopo lo scandalo degli scavi illegali nel centro storico di Napoli, il territorio partenopeo torna di scena con un altro attacco al patrimonio storico del territorio.

I carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata, coordinati dalla Procura oplontina specializzata nel contrasto dei reati contro il patrimonio culturale, hanno effettuato un blitz in una cantina di un falegname su corso Garibaldi, a una cinquantina di metri dal sito. Salvata dai militari un'opera d'arte di inestimabile valore.

Cosa hanno scoperto i carabinieri

I militari hanno scoperto degli scavi clandestini salvando dal saccheggio un'opera d'arte di inestimabile valore. Durante le operazioni, effettuate anche con i vigili del fuoco, i carabinieri hanno scoperto tre tunnel - parzialmente franati, ma utilizzabili - tutti convergenti in direzione del vicino sito archeologico 'Villa di Poppea. I cuniculi puntavano, in particolare, verso il “grande atrio con decorazioni ad affresco'” nel sito di Oplontis.

Denunciato un falegname

L'area e tutti i materiali - attrezzi atti allo scavo, areatori, materiali di puntellamento, recipienti con all'interno lapilli provenienti dagli scavi clandestini - sono stati sequestrati. Il proprietario del locale, un falegname 53enne incensurato, è stato denunciato per il reato di opere illecite del codice dei beni culturali.

Gli scavi clandestini

Gli scavi clandestini sono distanti circa 50 metri dalla Villa di Poppea, risalente al I secolo a.C. e attribuita a Poppea Sabina, seconda moglie dell'imperatore Nerone. La cantina, invece, si trova immediatamente a sud del grande atrio e dell'ampio giardino nel quale furono rinvenute diverse sculture in marmo, nonché dell'intera parte occidentale della villa ancora non scavata dove potrebbe essere collocato l'ingresso antico principale.