Venerdì 8 Novembre 2024

Terremoto a Napoli, oggi nuove scosse ai Campi Flegrei: epicentro tra Pozzuoli e Bacoli

La prima è stata registrata alle 3.15 di questa notte e la seconda a distanza di 3 minuti. Lo sciame sismico è proseguito anche nel pomeriggio. Ecco cosa è successo sul litorale partenopeo

La scossa di terremoto delle 6.42 del 1° ottobre 2023

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Napoli, 1 ottobre 2023 – Prosegue lo sciame sismico ai Campi Flegrei, nuove scosse a partire dalla notte nel Napoletano. Sono quattro quelle registrate dall'Ingv questa mattina, la più forte a Pozzuoli. Nessun danno alle case: tutti i tracciati sono di bassa intensità. Ma il terremoto si è fatto sentire anche nel pomeriggio: scosse avvertite anche a Napoli e dintorni. Alle 15.33, scossa di magnitudo 2.9 a una profondità di 3 km.

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Cosa è successo oggi: scosse a partire dalla notte

Le prime due alle 3.15 e alle 3.18, rispettivamente di magnitudo 2.1 e 1.4, con epicentro nel golfo di Pozzuoli. La scossa più intensa, di magnitudo 2.2, si è verificata alle 6.42 con epicentro tra Pozzuoli e Bacoli a una profondità di 5 km. L'ultima scossa, di magnitudo 1.3, è avvenuta alle 8.22.

Le nuove scosse telluriche ai Campi Flegrei riaccendono le preoccupazioni sulla lunga scia di terremoti che si stanno verificando da mesi nel Napoletano. Due gli scenari di rischio possibile – dal semplice bradisismo all’eruzione del Vulcano Nuovo – che stanno spingendo il Governo a varare una legge ad hoc e un nuovo piano di evacuazione per il territorio. Sono 700mila gli abitati della ‘zona rossa’ – ovvero l’area più a rischio in caso di eruzione vulcanica – e, in caso di emergenza, non sarà facile intervenire in modo tempestivo.

Musumeci: “Nuova elegge con procedure semplificate

Nei giorni scorsi, il ministro Nello Musumeci (Protezione civile) ha incontrato i sindaci del territorio per fare il punto della situazione. “È emersa la necessità di predisporre un provvedimento di legge, con procedure semplificate – spiega Musumeci – che coinvolga anche la Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli e dei Comuni interessati al fenomeno, la Prefettura, oltre i Centri di competenza, dall'Ingv al Cnr, Eucentre, Reluis e Plinius”.

“Si pensa ad un Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate, sia per il pubblico che per il privato – continua il ministro – e ad un Piano di comunicazione alla popolazione e di esercitazioni di protezione civile, con il coinvolgimento di volontari. Ribadita inoltre la necessità di una pianificazione speditiva per il territorio interessato, da mettere in atto solo in caso di necessità. Particolare attenzione è stata riservata alla verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali, ed al potenziamento della risposta operativa di protezione civile da parte dei Comuni interessati”.

Sindaci a Montecitorio                        

Nei prossimi giorni, audizioni a Montecitorio sui Campi Flegrei. L’ottava Commissione Ambiente ascolterà, in modo informale, il sindaco della Città metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, e dei sindaci di Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida, Giuliano in Camopania e Marano, sulle questioni riguardanti il fenomeno del bradisismo e del rischio sismico nei Campi Flegrei.

La polemica: “Ognuno faccia le sue scelte”

“Da settentrionale non andrei mai a vivere in una zona dove c'è una scossa ogni dieci minuti. I cittadini napoletani dell'area dei Campi Flegrei non penso che siano così stupidi da non sapere che stanno vivendo sotto una bomba magmatica. Non possono essere inconsapevoli dei rischi che stanno correndo. Se li accettano è perché il loro modo di pensare, di ragionare, la loro antropologia culturale, li porta a dire: 'siamo abituati a vivere con il terremoto’. Dopodiché, che ognuno faccia le sue scelte”. Parole che hanno scatenato polemiche quelle pronunciate in tv dall'imprenditore brianzolo Gianluca Brambilla, ospite della trasmissione ‘L'aria che tira’ su La7.

Immediata la reazione del napoletano Francesco Emilio Borrelli, deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra, presente in trasmissione. “Affermare che i napoletani vivono nell'area dei Campi Flegrei in virtù della loro antropologia culturale e che, per questo, accettano consapevolmente di rischiare la propria vita di fronte ad eventi vulcanologici – ha riposto Borrelli – è un pensiero che rappresenta e identifica la parte peggiore del nostro Paese. Quella non solidale, retrograda, che promuove una cultura dell'odio ed è talmente ignorante da non conoscere la storia di una civiltà millenaria come la nostra”.