Napoli, 3 ottobre 2023 – “È concluso lo sciame sismico iniziato alle 20.08 del 2 ottobre e costituito in via preliminare da 35 terremoti" localizzati nell'area dei Campi Flegrei e con una magnitudo fino a 4.0. A comunicare l'aggiornamento è la sezione di Napoli dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv. L'accertamento è stato trasmesso alla Protezione civile regionale, alla Prefettura di Napoli, oltre che alle diverse amministrazioni comunali dell'area, da Pozzuoli a Marano, Procida e Quarto, Giugliano e Bacoli.
Il terremoto fa tremare Napoli
Una nuova scossa sismica, con epicentro ancora una volta ai Campi Flegrei e di magnitudo 2.2, è stata registrata alle 4.15 alla profondità di un km. La scossa è stata avvertita distintamente dai residenti a Pozzuoli, nei quartieri napoletani di Bagnoli, Agnano, Fuorigrotta, e Pianura, fino ad arrivare a Licola e Quarto, in provincia di Napoli.
Ieri sera, alle 22:08, una scossa di magnitudo 4.0 ha messo in agitazione l'area flegrea ma anche Napoli, con molte persone che si sono riversate in strada. A Pozzuoli sono state rilevate piccole lesioni in alcuni edifici. Nessun danno invece alle strade, come rilevato dall’Anas sulle statali 7 Quater ‘Domitiana’, 686 ‘di Quarto’, ‘268 del Vesuvio’ e le statali 162 NC ‘Asse Mediano’ e 162 Dir ‘del Centro Direzionale’.
Commissione nazionale sui Campi Flegrei
È in corso la riunione della ‘Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi’ per fare il punto della situazione dopo la scossa di questa notte. Sono 12 gli edifici controllati finora dai vigili del fuoco: non si rilevano grossi danni, ma solo qualche piccola lesione. Ad Agnano, questa notte i cittadini hanno ripreso con i cellulari i video dei calcinacci crollati sulle auto parcheggiate sotto le case. Questa mattina sindaci e tecnici sono riuniti nella sede della protezione civile.
Pichetto: “Area sotto controllo: è molto instabile”
Campi Flegrei sotto costante controllo. A dirlo è il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.
Si tratta di “un'area che è costantemente sotto controllo perché molto instabile: è il problema di tutta l'area vesuviana”, sottolinea il ministro. “Contro gli sciami sismici – continua – dobbiamo essere pronti qualora dovessero verificarsi situazioni più gravi. Il piano di evacuazione c'è da anni, anche perché questo non è un problema che nasce oggi".
Scuole chiuse a Pozzuoli
Per oggi il sindaco di Pozzuoli ha disposto la chiusura delle scuole. "Ho sospeso momentaneamente le attività didattiche e questa mattina ho fatto ulteriori verifiche negli edifici scolastici, e non ci dovrebbero essere problemi. Abbiamo trascorso la notte a monitorare il territorio: c'è solo un grande spavento, tanta paura, tra i cittadini. Abbiamo dato riscontro ad alcune segnalazioni che ci sono giunte, ma nessun danno", ha detto Luigi Manzoni all'Adnkronos. Certo c'è preoccupazione, c'è ansia però comunque dobbiamo prendere coscienza che questo è un fenomeno che non ci abbandonerà mai – ha sottolineato il primo cittadino – quindi bisogna convivere con il fenomeno del bradisismo e mettere in atto quelle attività di mitigazione del rischio, come stiamo già facendo. Bisogna tranquillizzare i cittadini e dare le giuste comunicazioni".
Da ieri, comunque, a Napoli è operativa la task force istituita per il monitoraggio continuo sulle condizioni delle scuole. Al lavoro i tecnici funzionari incardinati nelle singole Municipalità, coadiuvati dal dirigente del Servizio tecnico scuole del Comune di Napoli. Il monitoraggio riguarda, in particolare, gli istituti delle Municipalità 9 e 10, quelle più vicine all'area dei Campi Flegrei.
L’area vulcanica dei campi Flegrei
I Campi Flegrei sono un'area vulcanica attiva situata a ovest di Napoli, che include i comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte della città di Napoli. Il nome Campi Flegrei, dal greco letteralmente "campi ardenti", denota la natura vulcanica dell'area e la presenza di numerose fumarole e acque termali, ben note e sfruttate nell'antichità. A differenza del più noto Vesuvio, i Campi Flegrei non sono caratterizzati da un unico edificio vulcanico principale, ma sono piuttosto un campo vulcanico attivo da più di 80.000 anni, con diversi centri vulcanici situati all'interno e in prossimità di un'area depressa chiamata caldera. La caldera è il risultato del ripetuto sprofondamento di una vasta area provocato dal collasso del tetto del serbatoio magmatico superficiale a seguito dello svuotamento dello stesso per opera di almeno due grandi eruzioni: l'Ignimbrite Campana (40.000 anni) e il Tufo Giallo Napoletano (15.000 anni).