Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Terremoto ai Campi Flegrei, il rischio è in aumento. Ingv: “Ecco cosa sta succedendo”

L’Ingv ha analizzato i dati degli ultimi 20 anni. Alla caldera il suolo si sta sollevando di corca 0,8 centimetri all'anno. L’Osservatorio: “Il tasso di terremoti è sovra-esponenziale”

Terremoto ai Campi Flegrei: l'area rossa del vulcano e i campi per sgli sfollati

Terremoto ai Campi Flegrei: l'area rossa del vulcano e i campi per sgli sfollati

Napoli, 3 dicembre 2024 - Aumenta il rischio di terremoto ai Campi Flegrei per il sollevamento del suolo. Il vulcano sotterraneo ‘spinge’ e il terreno continua ad alzarsi, con maggiori probabilità che si verifichino altri eventi sismici. A dirlo è l'analisi dei dati degli ultimi 20 anni raccolti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che mostrano come si sta muovendo la caldera.

Lo studio analizza la situazione dei Campi Flegrei tra il 2000 e il 2023 ed è stato pubblicato sulla rivista ‘Communications Earth & Environment’. La ricerca, osserva l'Ingv, “ha una valenza essenzialmente scientifica, priva al momento di immediate implicazioni in merito agli aspetti di protezione civile”.

Cosa dicono i dati

I dati provengono dall'analisi dei segnali geofisici registrati ai Campi Flegrei dalle reti di monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv, sulla base dei quali la situazione è descritta “in un modo il più possibile obiettivo e neutro attraverso un'analisi matematica rigorosa dei dati”,, osserva il coordinatore della ricerca Augusto Neri. “Attraverso questa analisi - prosegue - è possibile rappresentare, seppur in termini sintetici e approssimati, il comportamento del vulcano ed evidenziare i suoi cambiamenti nel tempo col fine ultimo di migliorare la comprensione del suo funzionamento”.

Il sollevamento del suolo

Lo studio indica che “su scala decennale il sollevamento del suolo segue un andamento parabolico con un'accelerazione media di circa 0,7-0,8 centimetri l'anno con riferimento alla stazione Gnss del Rione Terra di Pozzuoli, al centro della caldera”, rileva il primo autore dello studio, Andrea Bevilacqua.

“L'andamento temporale del tasso di terremoti è invece sovra-esponenziale, ovvero più rapido di un andamento esponenziale”. Non si tratta comunque di andamenti costanti nel tempo, ma “soggetti a oscillazioni di varia frequenza” i cui periodi variano da un minimo di 2-5 mesi a 1,5-3 anni.