Martedì 16 Luglio 2024

Campi Flegrei, c’è preoccupazione per l’attività vulcanica e nuovi terremoti. Il ministro Musumeci: “L’allerta può salire ad arancione”

Nella commissione Grandi Rischi è emerso che il magma è coinvolto nell’attività bradisismica di sollevamento del suolo: “I processi in atto possono evolvere rapidamente”

Campi Flegrei

Campi Flegrei

Napoli, 31 ottobre 2023 – Non si attenua la preoccupazione attorno ai Campi Flegrei ed è il governo a mantenere alta l’attenzione dopo i numerosi terremoti avvertiti nelle scorse settimane nell’area a nord ovest di Napoli. “La attività vulcanica nei Campi Flegrei, connessa al bradisismo, risulta essere in costante evoluzione. Non si esclude che, se dovesse perdurare tale situazione, si possa passare al livello di allerta arancione”. Lo ha dichiarato il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, assicurando che “il governo, con le sue strutture operative e scientifiche, segue costantemente la situazione, in continuo contatto con le istituzioni locali”. La dichiarazione del ministro arriva dopo alcuni giorni di lavoro tra il dipartimento nazionale, l'Istituto di geofisica e vulcanologia e la commissione Grandi Rischi.

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Il parere della commissione Grandi Rischi

Il Dipartimento della Protezione civile ha acquisito il parere della commissione Grandi Rischi, Settore rischio vulcanico, riunitasi il 27 e 28 ottobre su richiesta del capo Dipartimento, Fabrizio Curcio, per un ulteriore approfondimento tecnico-scientifico sui fenomeni in corso nell'area dei Campi Flegrei. Nel corso della riunione la commissione ha iniziato le audizioni di una serie di esperti, italiani e stranieri, con esperienza specifica sui Campi Flegrei. In base a quanto emerso e alle valutazioni compiute, la commissione rileva che l'insieme dei risultati scientifici rafforza l'evidenza del coinvolgimento di magma nell'attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo. In particolare, ritiene che il quadro complessivo - pur se non di univoca interpretazione - faccia comunque emergere la possibilità che i processi in atto possano evolvere ulteriormente. La commissione, pertanto, ritiene opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza, sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio nazionale di Protezione Civile si intensifichino ulteriormente e si preparino all'eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto all'attuale giallo.

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Richiesta l’intensificazione del monitoraggio

Il Dipartimento, sulla base delle valutazioni della commissione Grandi Rischi relative in particolare all'interconnessione tra il fenomeno bradisismico e la possibile evoluzione dell'attività vulcanica, ha chiesto ai Centri di competenza, e in particolare all'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, di implementare e perfezionare ulteriormente il sistema di monitoraggio, così da essere capace di rilevare in modo tempestivo una variazione dello stato del vulcano connesso alla possibile risalita di magma. “Il Sistema nazionale di Protezione Civile - dichiara il capo Dipartimento, Fabrizio Curcio - continuerà e intensificherà le attività che già sta portando avanti rispetto al rischio sismico e al rischio vulcanico in area flegrea, in particolare con il pieno coinvolgimento della Regione Campania, della prefettura – Utg di Napoli e dei sindaci dei comuni flegrei, anche rispetto all'eventualità di un passaggio a livello di allerta superiore”.

Allerta gialla dal 2012 

Il Dipartimento ricorda che già dal 2012, in relazione all'innalzamento di alcuni parametri di monitoraggio, il livello di allerta sui Campi Flegrei è giallo e che in particolare nelle ultime settimane la situazione è seguita con ancora maggiore attenzione, come testimonia il decreto legge dello scorso 12 ottobre emanato dal governo per dare una risposta organica al fenomeno del bradisismo con misure di prevenzione strutturali e non strutturali. Lo scorso venerdì si è riunito il Comitato operativo nazionale della Protezione civile per fare il punto sullo stato del vulcano e sul coinvolgimento e l'attivazione dei diversi livelli e articolazioni del Servizio nazionale, nell'ambito della pianificazione per il rischio vulcanico. Nei prossimi giorni proseguiranno le attività per l'aggiornamento dei piani di settore, mentre la commissione Grandi Rischi continuerà a seguire costantemente l'evoluzione della situazione attraverso riunioni periodiche e nuove audizioni. Un tema particolarmente importante, sottolinea la Protezione civile, “è quello relativo alla percezione del rischio, in quanto le valutazioni della commissione impongono ancora maggiore cautela e un chiaro richiamo all'incertezza sulla possibile evoluzione dei fenomeni, così che le istituzioni locali e i cittadini possano raggiungere la consapevolezza necessaria a prepararsi adeguatamente rispetto a possibili nuove azioni di prevenzione, in particolare per la zona rossa”.

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