Napoli, 1 febbraio 2025 – “Sulla terra dei Fuochi non siamo all'anno zero”. Lo ha ripetuto più volte il prefetto di Napoli, Michele di Bari, nel corso dell'incontro convocato oggi in Prefettura dopo la condanna europea sulla Terra dei Fuochi, la zona campana coinvolta da decenni nello sversamento dei rifiuti tossici. “Sentenza spartiacque tra il prima e il dopo”, ha commentato don Maurizio Patriciello al tavolo.
Un summit sollecitato dai medici per l'ambiente e che ha visto la presenza del vice presidente della Regione Campania e assessore all'Ambiente, Fulvio Bonavitacola – "Ci dobbiamo liberare quanto prima di questo brand nefasto”, ha detto al tavolo – dei vertici delle forze dell'ordine, di alcuni parlamentari, di don Maurizio Patriciello, e della procuratrice di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone.
La condanna europea
La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che l’Italia, pur riconoscendo la situazione, non ha preso le dovute misure per fermare l’interramento dei rifiuti e salvaguardare la salute della napoletani. E ora, come ha sentenziato al Cedu, dovrà introdurre entro due anni misure contro l'inquinamento.
Don Patriciello: “Sentenza giusta”
“Sono contento di questa sentenza: era giusto”, ha detto il parroco del Parco Verde di Caivano. “Spero che il futuro sarà diverso. Non mi fa piacere che l'Italia che amo abbia fatto una figuraccia davanti all'Europa e non è il momento di fare lo scaricabarile. Sapere che i miei due fratelli, cognati, nipote, i bimbi si potevano salvare mi riempie di sofferenza enorme, ma bisogna guardare avanti”.
“Anni fa dissi di ascoltare i nostri medici per l'ambiente quando misero a disposizione i loro dati eppure furono vilipesi, questo è stato molto tristi. Se c'è una cosa in tutta questa vicenda che ci ha fatto male e che condannerò sempre sono i negazionisti. E ora è normale che ognuno si assuma le proprie responsabilità”.
Roghi in calo: i dati del 2024
“I dati dicono che siamo sulla strada giusta e che abbiamo fatto una serie di interventi capaci di frenare questo fenomeno”, ha sottolineato Michele di Bari. E i numeri del 2024 confermano che sono state sequestrate 176 attività industriali e commerciali, denunciate 212 persone e applicate sanzioni amministrative del valore di oltre 4 milioni di euro. E, secondo il prefetto, i roghi sono diminuiti di circa il 10%.
Tavoli tecnici e lista delle aree da bonificare
“Sia la sentenza che l'attività nel territorio esige una grande attenzione - ha detto Di Bari - bisogna ripartire con lo stesso metodo ma sempre con maggiore incisività. Questo significa che saranno presto attivati tavoli tecnici, sarà data una lista di priorità alle aree da bonificare da parte della Regione Campania, come è stato asserito con la disponibilità del vice presidente Bonavitacola".
“Saranno attivate misure di controllo rafforzate per evitare sversamenti, proseguiranno le attività relative al monitoraggio dell'area e del suolo e sottosuolo”, ha sottolineato il prefetto Di Bari. E assicura anche che questi dati “devono essere posti all'attenzione di coloro che in questi luoghi ci vivono”.
“Sono assessore all'Ambiente da quasi dieci e non mi sottraggo alle responsabilità”, ha risposto il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, che ha chiesto di “attivare tavoli tecnici ristretti per capire chi deve fare cosa. Ci dobbiamo liberare quanto prima di questo brand nefasto”.
Bonavitacola: "Collisione tra imprese e criminalità”
Secondo Bonavitacola, “bisogna innanzitutto distinguere i rifiuti urbani da quelli industriali”. Il vice presidente ricorda come negli anni passati, in Campania, le due questioni spesso sono state in qualche modo connesse, “visto che avevamo il problema della Terra dei Fuochi, ma anche la gestione dei rifiuti urbani”.
“Altra cosa sono i rifiuti tossici - ha sottolineato - frutto di una collisione tra imprese e criminalità. Oggi credo che non abbiamo più l'importazione di rifiuti speciali tossici da altre regioni, ma abbiamo un problema interregionale e anche una coincidenza tra luoghi di criticità ambientale e presenza di etnia rom. È una coincidenza? Se non lo è c'è un problema di controllo che attiene all'ordine pubblico”.
“Negli anni, come Regione non ci siamo sottratti a mettere in ordine alla gestione dei rifiuti solidi urbani - ha concluso - non dimentichiamo che il ministero dell'Ambiente voleva sotterrare le ecoballe dove sono. Di sicuro serve un tavolo tecnico per capire le cose già in corso e quelle che dobbiamo sviluppare”.