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Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin
Dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu), il governo stringe i tempi per intervenire sulla Terra dei Fuochi. E il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, non esclude neanche l’arrivo di un commissario.
“Ho il dubbio che, sulle azioni di risanamento della Terra dei Fuochi, ci si sia persi in molta programmazione e in poche azioni”, spiega l’esponente del governo, partecipando a un’audizione presso la Commissione sulle Ecomafie. “Non so se vi siano le condizioni per un commissario: questa non è una valutazione che spetta solo a me, ma è necessario snellire le competenze in campo. Anche la Cedu, nella sentenza di condanna dell'Italia, si era del resto espressa negativamente sull'affollamento di enti coinvolti nel processo di risanamento della Terra dei Fuochi, criticando la mancanza di organicità nell'azione delle autorità preposte”
Serve una cabina di regia
“Il rapporto deve essere con il territorio, ma questo deve essere rappresentato da un solo organismo, che può essere il coordinamento dei sindaci, la Regione, la Provincia o il prefetto. Altrimenti, come già emerso, per mettere d'accordo dieci organismi con procedura scritta ci si impiega anni. E credo che l'emergenza sanitaria che c’è non meriti questo cattivo trattamento. Questa è una digressione che faccio con sincerità e che esula dal ruolo che ricopro”, ha aggiunto Pichetto.
Per il ministro, tutto ciò che è stato fatto “non è sufficiente ed è evidente che occorre dare un ulteriore slancio alle azioni di risanamento con maggiore rapidità, come ci ricorda anche la sentenza della Corte Europea che ha condannato l'Italia. Fra i motivi c’è proprio la mancata tempestività nell’adozione di misure risolutive prima dell’adozione del Decreto-Legge 136 del 2013, considerato la prima risposta su scala nazionale al fenomeno dell’inquinamento del territorio della Terra dei Fuochi”. Quello fu il primo strumento con cui si è cominciato a parlare della mappatura dei terreni “nonostante le autorità fossero a conoscenza di tutti gli aspetti significativi del problema da quasi due decenni”.
Il registro tumori
Sulle risorse per gli interventi sulla Terra dei Fuochi, “bisogna muoversi in modo ordinato: vanno spese bene. Oltre ai 200 milioni, ce ne sono altri 200 previsti dal Contratto Istituzionale di Sviluppo per il triennio 2025-2027. Io credo che non dobbiamo disperdere queste risorse su 90 comuni, altrimenti diventerebbero tanti piccoli campanili”, ha detto il ministro, rilevando che “l’emergenza sanitaria che c’è non merita questo cattivo trattamento”. La Regione Campania, ha aggiunto, deve pubblicare al più presto il Registro Tumori, mentre il ministero metterà “a disposizione i dati di nostra competenza, che sono quelli sulle acque e quelli ambientali”. Per il ministro è fondamentale “la massima trasparenza”.