Sabato 27 Luglio 2024

Ridotto in fin di vita per avere parlato con una ragazza: arrestato un 17enne

Il minorenne aveva aggredito con una lama un coetaneo in Galleria Umberto I di Napoli. Stamattina è stato fermato per tentato omicidio

Il 17enne è stato arrestato dai carabinieri per tentato omicidio aggravato

Carabinieri tra i palazzi nel rione del quartiere Ponticelli a Napoli dove una bambina, figlia di un rampollo detenuto di un clan di camorra locale , veniva sottratta con minacce e violenza alla madre dai nonni paterni , 1 luglio 2024. ANSA / Ciro Fusco

Napoli, 24 luglio 2024 – Aggredisce un coetaneo con un coltello e lo riduce in fin di vita per aver parlato con una ragazza: 17enne arrestato per tentato omicidio. La vittima è stata prima inseguita e poi accerchiata da un gruppo di ragazzini e poi picchiato a sangue con una lama. 

Una violenza efferata avvenuta in galleria Umberto I a Napoli: stamattina, otto mesi dopo l’efferata aggressione, il minorenne è stato trasferito al carcere minorile di Airola, nel Beneventano.

Una storia di violenza e valori distorto che ricorda la vicenda di Giogiò, il musicista 24enne Giovanbattista Cutolo ucciso da un minorenne in pieno centro per una lite banale. La mamma si sta battendo per abbassare l’età al di sotto della quale non si procede penalmente, intanto un altro 17enne finisce in carcere.

Cosa è successo

Il 17enne è accusato del reato di tentato omicidio aggravato. Le articolate indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dalla procura per i minorenni, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’arrestato, ritenuto responsabile della efferata aggressione armata avvenuta lo scorso 25 novembre all’interno della galleria Umberto I a Napoli ai danni di un suo coetaneo.

Il motivo che avrebbe portato l’indagato a colpire più volte con un’arma da punta e taglio la vittima, dopo l’accerchiamento ed un inseguimento al quale avevano partecipato anche altri coetanei che si accompagnavano all’indagato, sarebbe riconducibile a motivi di gelosia, usato come futile pretesto scatenante l’efferata aggressione.

L’unica ‘colpa’ della vittima sarebbe stata, infatti, l’aver scambiato fugacemente poche parole con una coetanea, incontrata per caso in Galleria, ragazza sulla quale aveva messo gli occhi il 17enne arrestato.