Venerdì 11 Ottobre 2024

La storia della suora di Ariano Irpino: rubava gioielli e oro votivo. Quei soldi trasferiti all’estero

Tra gli oggetti rubati dalla madre superiora dalle parrocchie dell’Avellinese non solo ‘ex voto’, ma perfino una reliquia di San Nicola di Bari. I monili d’oro fusi in lingotti: ammanco denunciato dal vescovo per un valore di 80mila euro

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La suora rubava gioielli ed ex voto dalle parrocchie

Avellino, 12 ottobre 2024 - Arrestata la madre superiora di Ariano Irpino, l’accusa è di aver rubato gioielli, oro votivo e perfino una reliquia di San Nicola di Bari. La suora ha sottratto non solo ‘ex voto’ donati dai fedeli per le grazie ricevute, ma anche oggetti preziosi appartenenti a molte parrocchie dell’Avellinese e custoditi nella Curia Vescovile di Ariano, nell’Avellinese.

Secondo gli inquirenti, la religiosa rivendeva la refurtiva a commercianti del settore votivo: l’oro veniva fuso e il denaro trasferito all’estero. Denunciata dal vescovo - che si era accorto degli ammanchi di oro votivo in alcune parrocchie della diocesi di Arian, per un ammontare di 80mila euro - ieri la madre superiora è finita agli arresti domiciliari a San Cesareo, il Comune laziale dove si era nel frattempo trasferita. E alla fine ha confessato tutto.

Gioielli nascosti tra i panni sporchi

È accusata di furto pluriaggravato dei preziosi custoditi nella Curia Vescovile di Ariano Irpino, dove ai tempi la donna ricopriva l'incarico di madre superiora. Ma non solo. Gli inquirenti avrebbero trovato nella stanza della sua nuova abitazione, in provincia di Tivoli, anche gioielli e bracciali nascosti perfino nella cesta dei panni sporchi.

La preziosa refurtiva è andata in gran parte persa: addirittura è stato sequestrato da un commerciante della zona anche un lingotto d'oro, prodotto con l’oro rubato.

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla procura di Benevento, sono iniziate a seguito della denuncia-querela sporta dal vescovo di Ariano Irpino per gli ammanchi di oro votivo riscontrati in alcune parrocchie della diocesi. La suora aveva messo le mani perfino sulla reliquia di San Nicola di Bari, incastonata in un medaglione di metallo.

Gli accertamenti - svolti attraverso le testimonianze delle persone informate sui fatti le perquisizioni nei locali in uso esclusivo alla stessa nella curia di Ariano Irpino - hanno consentito di appurare come la suora, che disponeva delle chiavi di accesso alla stanza dove era custodito l'oro votivo, si fosse indebitamente impossessata dei gioielli d'oro e argento appartenenti a più parrocchie della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.

Una decina le parrocchie dell'Avellinese che si sono viste volatilizzare i preziosissimi ‘ex voto’ - non solo per il valore spirituale, ma anche materiale - tra cui le chiese di Santa Maria delle Fratte e Sant'Euplio di Castel Baronia, Santa Maria Assunta in Cielo di Ariano Irpino, San Sossio Baronia, Santa Maria della Neve in Morroni di Bonito, San Nicola Vescovo di Savignano Irpino, San Giovanni Battista di Carife, Madonna del Carmine in Ariano Irpino e San Giovanni Battista in Ariano Irpino.

L’oro votivo fuso in lingotti

Dalle indagini è emersa anche la cessione di alcuni dei beni sottratti ad esercizi commerciali del settore, per un ricavato allo stato quantificabile in circa 80mila euro a cui sono seguiti trasferimenti di denaro all'estero.

L'oro votivo, sottoposto ad operazioni di fusione, è stato recuperato solo in parte, ma vari gioielli e bracciali sono stati rinvenuti sia nella stanza occupata dalla religiosa ad Ariano Irpino sia sulla persona e nella stanza occupata in San Cesareo dove nelle more la suora era stata trasferita.

Arresto per “pericolo di fuga”

Il gip del tribunale di Tivoli, valutata la gravità indiziaria del quadro ricostruito dal pm in sede di richiesta di convalida del fermo, ha ritenuto che ricorressero le esigenze cautelari del pericolo di fuga, di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato e, tenuto conto anche della confessione resa dall'indagata in sede di convalida del fermo, ha emesso il provvedimento degli arresti domiciliari.