Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Stupro di Caivano, condannati tre minorenni del branco: pene dai 9 ai 10 anni di carcere

Il processo si è svolto con rito abbreviato, accolte le richieste della procura. Per gli abusi già condannati due maggiorenni

Controlli delle forze dell'ordine nella zona del Parco Verde a Caivano (Ansa)

Napoli, 12 luglio 2024 – Sono stati condannati tre dei sette minorenni a processo (con rito abbreviato) per lo stupro di Caivano. Il giudice del tribunale per i minorenni di Napoli, Anita Polito, ha inflitto 9 anni di carcere a due degli imputati e 10 anni al terzo per gli abusi compiuti la scorsa estate su due cuginette di 13 e 10 anni.

La sentenza, giunta al termine di una breve camera di consiglio, accoglie dunque le richieste del pm Claudia De Luca, che aveva invocato pene tra 9 anni e 10 anni e otto mesi di reclusione. Il 5 luglio erano stati condannati due maggiorenni del branco. 

La violenza si consumò a poca distanza dal Parco Verde, piazza di spaccio tra le più grandi d’Europa. Le due cuginette furono convinte con l’inganno ad andare in un capannone abbandonato e qui furono abusate più volte dal gruppo.

Le reazioni

"Non appena avremo letto le motivazioni della sentenza del giudice Polito, presenteremo appello", ha dichiarato uno degli avvocati della difesa. “Siamo compiaciuti dell'esito raggiunto, ma non dobbiamo dimenticare che, trattandosi di imputati minorenni, non ci sono né vincitori né vinti", ha commentato invece l'avvocato Clara Niola, legale della madre di una delle due giovanissime vittime. "Il contesto di povertà educativa – ha aggiunto ancora l'avvocato – in cui hanno avuto luogo i fatti, è un contesto sociale e umano non supportato dai giusti interventi (nonostante ve ne siano stati), e le violenze sono state poste in essere perché sganciate da una dimensione di rispetto per l'altro". "È una condanna giusta e speriamo esemplare per chi ha umiliato e violato la vita, distruggendo l'anima di bambine innocenti", ha detto l'avvocato Angelo Pisani, legale della mamma e del fratello della più grande delle due vittime. Anche lui però ha sottolineato come i ragazzi condannati sono pure loro "vittime del degrado e dell'inferno delle periferie abbandonate per anni anche dalla malapolitica".

"Dall'entità della sentenza, che possiamo tranquillamente ribattezzare 'sentenza Caivano', si comprende chiaramente che il quadro accusatorio ha retto", ha detto l'avvocato Manuela Palombi, legale dei tutori delle due bimbe stuprate. "Ci auguriamo che questa sentenza possa fare Stato in tutta Italia, in quanto può far capire a coloro che si aggregano nel cosiddetto branco, che non si rendono conto della gravità delle loro azioni, che per questi reati si viene condannati con sentenze esemplari", ha aggiunto augurandosi che i tre imputati "possano intraprendere un percorso di recupero e rendersi conto effettivamente delle loro azioni".