Qualiano (Napoli), 30 maggio 2022 - Non è più in pericolo di vita il 18enne Castrese D'Alterio, uno dei 4 giovani colpiti nell'agguato scattato la notte tra sabato e domenica 29 maggio scorsi davanti a un bar di Qualiano (Napoli). Michele Di Palma, l'altro 18enne ferito grave, è invece in coma farmacologico e rischia ancora la vita. Stanno invece meglio Bernando Falco, che è stato dimesso dopo essere stato medicato, e Nicola Di Palma, rimasto in osservazione dopo essere stato operato. A sparare è stato Marco Bevilacqua, il 37enne preso dai carabinieri poche ore dopo l'agguato, ora in attesa dell'udienza di convalida: è accusato di tentato omicidio plurimo. Le indagini dovranno accertare i motivi del gesto, che secondo una prima ipotesi sarebbe collegato a una lite che Bevilacqua avrebbe avuto nei giorni scorsi con il gruppo di giovani.
Sommario:
Interrogatorio di garanzia
Domani mattina si terrà l'interrogatorio di garanzia di Marco Bevilacqua, il 37enne bloccato dai carabinieri e accusato di tentato omicidio plurimo. La gip del Tribunale di Napoli Nord, Vera Iaselli, ha fissato per domani mattina, martedì 31 maggio, alle 11, l'interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo di ( Napoli), avvenuto sabato sera poco prima di mezzanotte.
Bevilacqua, difeso dall'avvocato Nunzio Mallardo, dovrà rispondere di tentato omicidio plurimo, porto di arma comune da sparo e rapina aggravata. Secondo la ricostruzione dei carabinieri che hanno indagato sull'accaduto, Bevilacqua avrebbe prima rubato una pistola a una guardia giurata, minacciandola con un coltello, poi in sella a una bici elettrica si sarebbe recato davanti al bar in via Fratelli Rosselli, esplodendo almeno 6 colpi e ferendo i 4 giovani, tutti tra i 19 e i 18 anni.
I precedenti penali
Bevilacqua è stato identificato e fermato nel giro di poche ore e al termine dell'interrogatorio del pm di Napoli Nord, Giuseppe Vitolo, nel quale si è avvalso della facoltà di non rispondere, è stato portato nel carcere di Poggioreale a Napoli. Nel 2006, Bevilacqua è stato arrestato per l'omicidio del padre dell'allora compagna, un 47enne ucciso a Scafati, in provincia di Salerno. Per l'omicidio è stato condannato dalla Corte d'Assise di Appello di Salerno, nel 2008, a 14 anni e 4 mesi di reclusione, sentenza divenuta irrevocabile nel febbraio 2009.
Dopo aver trascorso diversi anni in carcere è poi tornato in libertà. Nel 2016, è stato nuovamente arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, stavolta a Qualiano dove nel frattempo si era trasferito, al termine di un inseguimento continuato per ben 10 chilometri dopo essere scappato a un posto di controllo dei carabinieri.
Chi è Bevilaqua: il ritratto
Bevilacqua, anche lui di Qualiano, era stato nella sede del comune la scorsa settimana: pretendeva un sussidio. Il 24 gennaio del 2006, quando aveva 20 anni, fu arrestato per l'omicidio del suocero, avvenuto a Scafati (Salerno). Nel 2008 la Corte d'Assise d'Appello di Salerno, confermando la condanna di primo grado, stabili' che dovesse scontare 14 anni e 4 mesi di reclusione, sentenza poi diventata definitiva nel 2009. Poi, dopo pochi anni carcere, i domiciliari e la liberta' grazie anche alla buona condotta.
C'è un episodio su cui non è ancora stata fatta piena chiarezza e che riguarda Bevilacqua, sottoposto a fermo dai carabinieri poche ore dopo l'agguato a colpi di pistola (ha sparato sei volte). Una quindicina di giorni fa si è fatto medicare alcune lesioni rimediate, ha riferito, in un presunto incidente stradale. Una dichiarazione che adesso assume un diverso valore nell'ambito delle indagini sul plurimo ferimento di Nicola Di Palma, 20 anni il prossimo 4 luglio, di suo fratello Michele, 18 anni; di Bernardo Falco, anche lui 18enne come l'ultimo giovane ferito, Castrese D'Alterio.
Al momento gli investigatori non escludono che, invece, quelle ferite fossero la riconducibili a una lite violenta, forse proprio con i fratelli Michele e Nicola Di Palma. I fratelli di Palma, entrambi incensurati, sono figli di un elemento di spicco della criminalità locale, non da molto tempo scarcerato, ritenuto dagli inquirenti legato al clan De Rosa-Pianese di Qualiano.
Bevilacqua è stato rintracciato dai carabinieri di Giugliano in Campania e di Qualiano a casa dei genitori, qualche ora dopo l'agguato eseguito in sella a una bici elettrica e con una pistola calibro 9X21 che, armato di un coltello, poco prima aveva rapinato a un vigilante. Ai militari, che lo hanno immediatamente ammanettato, ha subito confessato di essere stato lui a sparare contro i ragazzi.