Napoli, 14 ottobre 2024 – Si chiamava Emanuele Tufano il 15enne ucciso a colpi di pistola nel centro di Napoli. Il ragazzo, che era nato il 9 luglio 2009 – era incensurato ed è morto durante una sparatoria avvenuta stanotte a pochi passi dalla stazione centrale. L'allarme è scattato intorno alle 2 di notte quando in Corso Umberto I è stato scoperto il corpo senza vita di Emanuele.
Ci sono altri due minorenni feriti: il più grave ha 16 anni ed è stato operato d'urgenza al braccio, l’altro è un 14enne e sarebbe stato accoltellato. Al momento non è chiaro se si tratti di una rissa tra coetanei oppure un episodio malavitoso. Diversi i bossoli ritrovati questa mattina, alcuni colpo hanno colpito le auto in sosta. Dalle prime analisi, ci sarebbe stato anche un inseguimento.
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato d'urgenza il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Nel corso del vertice in prefettura, oggi si discuterà della sparatoria avvenuta la scorsa notte in Corso Umberto I. Al vertice, convocato per le 16, parteciperà anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. “Non è possibile che oggi la camorra sia nelle mani di ragazzini di 14, 15 o 16 anni", ha detto.
Come stanno i ragazzi feriti
Il più grave è il 16enne, arrivato al pronto soccorso del Cto con una ferita d'arma da fuoco al braccio. Il ragazzino è stato sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza che ha consentito l'estrazione dell'ogiva ritenuta: al momento le sue condizioni di salute sono buone.
L'altro, invece, secondo quanto si apprende sarebbe un 14enne, è stato accoltellato alla coscia e al gluteo. I sanitari del Cto hanno riscontrato la lesione di un'arteria ed è stato quindi sottoposto ad angiografia ed embolizzazione. I medici hanno bloccato la fonte di sanguinamento e anche le sue condizioni, al momento, risultano essere buone.
Manfredi: “Fenomeno che fa rabbrividire”
"Sono in contatto con il questore e il prefetto, sembra che ci sia stata una sparatoria. Non è possibile che questi eventi vedano protagonisti di 14-15 anni". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, parlando con i giornalisti, a margine della commemorazione all'università Federico II del professore Francesco Lucarelli, su quanto accaduto la scorsa notte al corso Umberto I, a Napoli.
"Ci sono queste bande di ragazzini che devono essere affrontati sia dal punto di vista repressivo che del controllo sociale. Si tratta di bambini con la pistola ed è una cosa veramente che colpisce tantissimo. È veramente un tema da affrontare - ha proseguito il sindaco - perché riguarda non solo la sicurezza ma è anche un fenomeno sociale che fa rabbrividire".
La sparatoria: cosa è successo
L'episodio è accaduto sul Corso Umberto I all'angolo con via Carminiello al Mercato, a un centinaio di metri di distanza da piazza Garibaldi dove c'è la stazione centrale. Al momento non è chiaro se si tratti di una lite tra giovanissimi o un regolamento di conti.
La dinamica dell'episodio è ancora in corso di ricostruzione, ma i poliziotti della Squadra Mobile di Napoli ipotizzano il coinvolgimento anche degli altri due minorenni, tuttora ricoverati al Cto: si tratta di un 16enne ferito al braccio a colpi di pistola e di un 14enne che ha riportato diverse ferite di arma da taglio.
Le indagini della polizia
Proseguono le indagini della Squadra Mobile della Questura di Napoli per far luce sulla notte di sangue e violenza in pieno centro cittadino. Non sono ancora chiari né il movente e né la dinamica di quanto accaduto. La segnalazione della morte del 15enne è arrivata intorno alle 2 di notte. Sequestrate le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.
Libera: “È ora di dire basta”
"Nella notte scorsa, Napoli ha vissuto un'altra tragedia che ci costringe a riflettere e reagire subito. L'omicidio di un ragazzo di soli 15 anni, colpito da proiettili in pieno centro, segna un ulteriore, inaccettabile capitolo di violenza che affligge la nostra città. È l'ennesimo giovanissimo che perde la vita per mano della violenza criminale". A dichiararlo è Mariano Di Palma, referente regionale Campania di Libera.
"Non possiamo più assistere passivamente a un crescendo di violenza e insicurezza. È fondamentale che le istituzioni rispondano con fermezza e determinazione, con azioni concrete che affrontino alla radice il problema della criminalità organizzata e del degrado sociale," continua Di Palma.
Libera contro le Mafie lancia un appello a tutte le forze politiche e alla società civile: "È tempo di unirci in un fronte comune contro la violenza per disarmare Napoli”. E ancora. “È intollerabile la quantità di armi, da taglio e da fuoco, che continuano a circolare ed essere vendute illegalmente a Napoli. Bisogna spezzare questo circuito di violenza. Accanto a questo, serve un piano straordinario per l'educazione e il futuro dei minori che metta al centro tutte le risorse regionali e le strategie possibili e migliori per salvare le vite di interi quartieri".
"La vita di un ragazzo non può essere spezzata senza che noi, come comunità, reagiamo. Non possiamo permettere che il silenzio segua la violenza," conclude Di Palma.
Borrelli: “Modus operandi della camorra”
“Armi e controllo dei territori sempre più in mano ai giovanissimi. Servono misure speciali". Prima di poterci esprimere del tutto occorre ricostruire le dinamiche e capire cosa vi sia dietro". Lo dice il deputato di all'Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, dopo l'uccisione di un 15enne incensurato a Napoli.
"Quel che è certo è che Napoli, la periferia e l'hinterland stanno diventando teatro di un fenomeno sempre più inquietante. Omicidi nel tipico modus operandi della camorra perpetrati da giovanissimi a danno di coetanei per il controllo del territorio, del mercato degli stupefacenti, come dimostrazione di forza. Quel che è accaduto a Pianura è esemplificativo di come le paranze di bambini stiano scalzando, o tentino di scalzare, i clan storici attraverso sangue e terrore. Una deriva criminale che diverta via via sempre più inarrestabile e richiede misure emergenziali, sia a livello di presidio del territorio e giuridico che a livello sociale".
“Si muore e si uccide ormai da giovanissimi e, invece di prevenire, il governo risolve con il carcere. Abbiamo bisogno di asili nido, di contrastare povertà educativa e culturale. Abbiamo bisogno di dare una speranza ai giovani di Napoli". Così su X Sandro Ruotolo, europarlamentare e componente della segreteria nazionale del Pd.