Napoli, 19 marzo 2023 - È stato già ribattezzato Mobile Angel. Si tratta dello smartwatch antiviolenza che permette alle vittime di minacce o maltrattamenti di chiedere l'intervento delle forze dell'ordine premendo semplicemente un tasto sull'orologio da polso. Il progetto pilota, annunciato lo scorso novembre dai Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, dalla Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea, dalla Fondazione Vodafone Italia e dalla Soroptimist International Club Napoli, ha visto oggi la prima istallazione al polso di una donna, negli uffici della storica caserma Pastrengo di Napoli.
L'ex marito violento
Aveva smesso di vivere Marta (nome di fantasia), 36 anni, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento, che aveva promesso di ucciderla e di seppellire il suo corpo in un terreno. Da ieri la sua vita è cambiata, di nuovo, ma in meglio questa volta, grazie a uno speciale "smartwatch" che le consente, in caso di necessità, di far intervenire le forze dell'ordine semplicemente premendo un tasto. Il dispositivo, è direttamente collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l'SOS, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.
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Sperimentazione a Napoli, poi Milano e Torino
Si tratta del primo dei 45 dispositivi a disposizione. L'orologio intelligente è provvisto di un sistema di allarme collegato direttamente alla Centrale operativa dell'Arma dei Carabinieri che, in caso di necessità, potrà offrire un intervento tempestivo. Dotato di un sistema di geolocalizzazione in tempo reale, potrà guidare le forze di polizia, fornendo coordinate geografiche precise. Il mobile angel rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza.
Un contesto di tutela all'interno del quale è stata istituita anche la ''stanza tutta per sé'', un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. Tre le stanze nel territorio della provincia di Napoli: Capodimonte, Ercolano e Caivano. Tutte presidiate da carabinieri altamente specializzati nella gestione dei reati di questo tenore. Il progetto, dopo una sperimentazione a Napoli, è stato esteso anche alle città di Milano e Torino.