Napoli, 23 luglio 2024 – Degli 800 sfollati in seguito al crollo del ballatoio di una delle vele di Scampia, solo circa 300 potranno tornare nei propri appartamenti questa sera. Ad annunciarlo, dopo una riunione del Comitato coordinamento soccorsi, è stato il prefetto Michele Di Bari. Sono infatti stati dichiarati sicuri 66 alloggi.
Per i restanti 500, nulla da fare. Cento alloggi saranno fruibili dopo alcuni piccoli interventi entro due settimane, mentre altri 31 abitazioni sono completamente inagibili. Il Ccs ha individuato 17 strutture che potranno accogliere 300 persone, mentre per le altre 200 si stanno individuando ulteriori alloggi.
Il prefetto: “Assicurati tutti i servizi”
Di Bari assicura che gli edifici selezionati presentano condizioni di qualità: “Noi spiegheremo ai residenti della Vela che la sistemazione nelle strutture individuate è temporanea e provvisoria e saranno assicurati tutti i servizi”.
“Noi dobbiamo gestire questa tragedia – ha aggiunto – ed è questo il tema che ora dobbiamo affrontare e noi dobbiamo gestire queste persone nella loro dignità. Noi dobbiamo tutti insieme andare nella stessa direzione di marcia con a centro l'uomo e la sua dignità”.
Le misure anti-sciacallaggio
Il prefetto ha assicurato anche il prolungamento delle misure anti-sciacallaggio nella vela celeste, così da rassicurare le famiglie interessate sui beni che sono state costrette a lasciare negli appartamenti inagibili. Controlli saranno messi sul campo anche nelle strutture emergenziali.
Università occupata per protesta
Nel primo pomeriggio, alcuni sfollati hanno occupato per protesta alcuni locali della facoltà di medicina dell’Università Federico II. “Ci devono trovare una sistemazione vera in albergo perché non faremmo file davanti ai bagni stanotte”, aveva dichiarato uno dei residenti, contro l’ipotesi di farsi ospitare in un edificio scolastico.
L’emergenza acqua
Sembra essere tornata calma la situazione nei tendoni allestiti dalla Protezione civile per le famiglia colpite dal crollo del ballatoio della Vela celeste. In tarda mattinata, era infatti emerso un problema con l’acqua potabile. “In questo momento abbiamo poca acqua, prendete una bottiglietta a famiglia”, avrebbe invitato un operatore presente sul posto. Una mancanza grave, considerando che tra gli sfollati ci sono moltissimi tra bambini e anziani. Quasi 800 persone sono rimaste per ore sotto il sole di luglio con meno di un bicchiere d’acqua a testa. Al momento attuale, non è rimasto quasi nessuno nei punti di raccolta della Protezione civile: quasi tutti hanno trovato appoggio presso parenti e amici.