Napoli, 13 marzo 2024 – Usavano il campo rom a Scampia come una discarica abusiva dove smaltire e bruciare rifiuti di privati e aziende del Napoletano che, pagando qualcosa, facevano sparire così i propri scarti che avrebbero dovuto trattare in altro modo. Oggi la polizia, su ordine della magistratura di Napoli, ha arrestato 4 uomini di etnia rom, tutti provenienti dalla Serbia e dal Nord Macedonia, per associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e alla combustione illecita di rifiuti, nonché di furto pluriaggravato.
La discarica nel campo rom
Negli anni tra il 2017 e il 2022 nel campo rom sito in via Cupa Perillo, nel quartiere di Scampia, sono stati numerosi gli incendi dolosi di cumuli di rifiuti la cui quantità non era riconducibile a quella normalmente prodotta dagli abitanti del campo. Le indagini hanno mostrato che un gruppo composto da residenti nel campo nomadi traeva profitto da un’attività di gestione di rifiuti.
L’indagine
Come documentato dalle telecamere installate dagli investigatori e da numerosi servizi di osservazione anche con droni, pedinamenti e controlli, l'organizzazione aveva allestito all'interno dell'accampamento un deposito abusivo di rifiuti, anche di tipo speciale come pneumatici dismessi, grandi elettrodomestici e materiale plastico, conferiti sia da privati che da aziende delle vicinanze per abbattere i costi di smaltimento.
I rifiuti bruciati
I rifiuti, trasportati all'interno del campo a bordo di appositi autocarri, venivano poi depositati in modo incontrollato in aree adibite allo stoccaggio; qui avveniva la successiva separazione di metalli e di altro materiale utile, poi rivenduto a terzi, da quelle componenti invece prive di valore economico, che venivano date alle fiamme. I roghi erano nelle immediate vicinanze di due complessi scolastici. Accertati anche alcuni furti di pezzi di inferriate e pali in metallo ai danni delle scuole.
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