Napoli, 4 novembre 2024 – “Sottrarre le piazze al crimine”. È il grido di allarme lanciato al summit sulla sicurezza convocato dal prefetto dopo l’omicidio di Santo Romano, il 19enne ucciso da un colpo di pistola sparato da un minorenne a San Sebastiano al Vesuvio. Centinaia di persone hanno partecipato ieri sera alla fiaccolata in memoria del calciatore ucciso, prima si è svolto in municipio il tavolo istituzionale sulla sicurezza.
Ieri c’è stata la confessione del 17enne che ha sparato, ma per gli inquirenti potrebbero esserci dei complici. I carabinieri continuano a indagare per cercare di risalire all'identità dei giovani e giovanissimi protagonisti della rissa scoppiata per un pestata e una scarpa "sporcata".
Ferrante: “Terribile tragedia”
“La morte di Santo Romano è una terribile tragedia che scuote le nostre coscienze. Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci alla violenza. Il nostro obiettivo dev'essere quello di sottrarre le piazze al crimine e restituirle ai cittadini, affinché si fermi questa lunga scia di sangue e non ci siano più giovani vite strappate alla nostra comunità”, dice il deputato napoletano e Sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante, che ha partecipato sia alla fiaccolata che al summit sulla sicurezza.
Summit sicurezza in municipio
Il prefetto di Napoli ha convocato al municipio di San Sebastiano al Vesuvio – che si trova a pochi passi dalla piazza dove venerdì notte si è consumato l’omicidio – il Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico. Presenti anche il sindaco e le associazioni del territorio. “L'emergenza sicurezza va affrontata in sinergia tra istituzioni, terzo settore, forze dell'ordine e sistema scolastico. Per questo, accanto ad un maggior presidio militare nelle piazze più difficili, ho voluto proporre un tavolo interistituzionale dedicato ai temi educativi e sociali”, ricorda Ferrante, che ha preso parte al tavolo.
"Perché - aggiunge il deputato - la migliore deterrenza non può prescindere dal fattore culturale e sociale. Gli investimenti nella programmazione formativa e culturale sono infatti alla base del lavoro che dobbiamo portare avanti per stroncare la rete malavitosa che minaccia i nostri ragazzi. Il presidio del territorio è poi fondamentale per garantire le funzioni di controllo e prevenzione, soprattutto nei luoghi dove c'è maggiore concentrazione di giovani. Ringrazio il prefetto Michele Di Bari per la costante presenza e l'encomiabile impegno a favore della legalità. Il mio pensiero va ai familiari e agli amici di Santo: è nostro dovere non lasciarli soli, lo Stato è e sarà sempre al loro fianco" conclude il sottosegretario al Mit.