Martedì 12 Novembre 2024
PATRIZIA TOSSI
Napoli

Sangue di San Gennaro: prodigio o miracolo?

L'attesa liquefazione del sangue è considerata dai napoletani come un evento miracoloso, ma la Chiesa non la pensa così: qual è la differenza tra un miracolo e un prodigio?

L'ampolla col sangue di San Gennaro

L'ampolla col sangue di San Gennaro

Napoli, 18 settembre 2022 – Il fascino di San Gennaro è intramontabile, venerato dai napoletani e non solo da ben 17 secoli di storia. È un santo molto antico e magnanimo, amato dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa, che almeno tre volte l’anno tiene il mondo col fiato sospeso con la “trasmutazione” del sangue della reliquia, che da solido diventa liquido. Ma si tratta di un miracolo o di un prodigio? Ecco cosa dice la Chiesa ufficiale.

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Il mistero più famoso al mondo

Per milioni di fedeli sparsi nel mondo non ci sono dubbi: il sangue di San Gennaro è miracoloso. Ma non la pensa così il Vaticano, che di miracoli non vuole nemmeno sentire parlare. E questo perché, da prassi religiosa, il miracolo può provenire sempre e solo da Dio, mentre il prodigio può essere di natura divina, angelica o di un Santo prodigioso come Gennaro.

La sua ampolla è il mistero più famoso al mondo, l’attesissima liquefazione del sangue è un fenomeno considerato prodigioso dai fedeli. E questo nonostante “faccia gialla”, così lo chiamano affettuosamente i napoletani, abbia scalato la vetta del soglio di San Pietro, facendo la “gavetta” martirizzato durante la persecuzione dei cristiani e diventano, per volere del Papa, prima Martire e poi Santo. E il 19 settembre, data ufficiale del martirio, a Napoli si festeggia il Santo Patrono della città.

Miracolo o prodigio? Come la pensa il Vaticano

Il sangue di San Gennaro è un un mito intramontabile famoso in tutto il mondo, ma quel che non tutti sanno è che, ufficialmente, il Vaticano non considera la trasmutazione del sangue di San Gennaro un vero e proprio miracolo. Ed è per questo che si parla di prodigio. Eppure sono tanti i Pontefici che si sono affidati alla benedizione del Santo Patrono di Napoli: ma Gennaro, che è un Santo impertinente, ha sempre snobbato gli alti ranghi della Chiesa, negando il miracoloso evento. È sempre successo così tranne nel 184 quando, di fronte a Pio IX in fuga da Roma travestito da preticello, il sangue divenne liquido non appena il Papa sfiorò con le sue mani la teca.

In tempi recenti, il prodigio non è avvenuto nemmeno durante la visita nel capoluogo partenopeo del beato Giovanni Paolo II, nel novembre del 1990, né quando in città arrivò Benedetto XVI, il 21 ottobre 2007. Entrambi i Papi pregarono a lungo davanti alla teca con sangue del martire, ma la liquefazione non avvenne.

Politici ai piedi del Santo

A Napoli la venerazione del culto di San Gennaro è così popolare da spingere i politici, credenti e atei, a non tirarsi indietro di fronte al Santo. Quando il sindaco di Napoli viene eletto, oltre alle chiavi della città assume anche la carica di presidente della Deputazione della Real Cappella di San Gennaro. E, anche quesa volta, sarà Gaetano Manfredi a presidere il ruolo più prestigoso dei Napoli. Ai piedi della reliquia si è inchinato anche il comunista Antonio Bassolino, ex sindaco partenopeo e governatore della Campania. Cresciuto nel Pci, Bassolino ha partecipato più volte al rituale della liquefazione, mettendosi in fila con gli altri fedeli per baciare l’ampolla.