Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 4 gennaio 2024 – Una rivolta è scoppiata nel pomeriggio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove centinaia di detenuti sarebbero coinvolti nei disordini che hanno portato a vandalizzare alcune sezioni e ad asserragliarsi all’interno trattenendo in ostaggio un paio di agenti della polizia penitenziaria. A denunciare i gravi disordini nella casa casa circondariale in provincia di Caserta sono i sindacati di categoria della Polizia penitenziaria, il segretario generale del sindacato Uilpa in una nota diffusa verso le 16 e anche il presidente e segretario regionale del sindacato Uspp.
Poco dopo le 17 è stato riferito dagli stessi sindacati che i disordini sono rientrati.
Cosa è accaduto
“Apprendiamo che, grazie alla professionalità e all'inventiva del reparto del corpo di Polizia penitenziaria e al tempestivo intervento del magistrato di sorveglianza, sono rientrati, dopo alcune ore, i gravissimi disordini di oggi pomeriggio presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere”. Ha riferito in una nota delle 17 Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. “La protesta dei detenuti – spiega la nota – pare sia originata dalla mancata concessione, a uno di loro, di un permesso per la partecipazione al funerale di un congiunto vittima di omicidio nel casertano. Per fortuna, stando alle notizie al momento di nostra conoscenza, non si sarebbero registrati gravi danni alle persone, mentre vi sarebbero intere sezioni detentive devastate tanto da esserne in dubbio la stessa abitabilità”
Solo un’ora prima era stata denunciata dal sindacato "una vera e propria rivolta”, si legge nel primo comunicato delle 16, disordini che “interesserebbero l'intero reparto Volturno con circa 250 detenuti presenti” e alcuni di loro si sarebbero asserragliati “in alcune sezioni detentive dopo averle vandalizzate e, sembrerebbe, aver temporaneamente trattenuto un paio di operatori del corpo di polizia penitenziaria”
Uilpa: “Serve subito un decreto per l’emergenza carceri”
“Nella speranza, per quanto abbastanza utopistica, che alla fine di tutto i danni siano solo materiali, ribadiamo che non bastano le parole e i buoni propositi – denuncia De Fazio – Bisogna passare ai provvedimenti concreti. Servono subito un decreto carceri che affronti l'emergenza deflazionando la densità detentiva e rinforzando tangibilmente gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18mila unità, e un progetto di riforma complessiva del sistema d'esecuzione penale, con anche la reingegnerizzazione del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria. Lo ribadiamo, il resto rischia di essere solo un palliativo, se non addirittura un placebo”.
Uspp: “Sovraffollamento e mancanza di organico”
“È da tempo che denunciato come sindacato che a Santa Maria Capua Vetere c'è una carenza di agenti di 70 unità – si legge nella nota diffusa dal presidente e segretario regionale dell'Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, commentano i disordini nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere – Dopo i fatti del 2020 niente è cambiato. Sono rimasti i problemi di sovraffollamento, di carenza di organico e strutturali. Bisogna inasprire le pene e togliere i benefici di legge previsti dall'ordinamento penitenziario per i detenuti che si rendono protagonisti di aggressioni e rivolte. Chiediamo anche l'intervento del Gruppo Operativo Mobile (Gom) per il supporto al personale di polizia penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere a cui il sindacato esprime solidarietà”.
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