Napoli, 2 agosto 2023 – Continuano le proteste a Napoli contro l’abolizione del reddito di cittadinanza e, dopo la manifestazione davanti alla sede dell’Inps di lunedì, nella mattina di oggi, verso le 10.30, un gruppo di circa 200 persone si è radunato nella zona di Porta Capuana per poi muoversi in corteo in direzione del centro della città.
I manifestanti, seguiti dalle forze dell’ordine, espongono un grande striscione con la scritta: "Lavoro o non lavoro vogliamo campare. Lavoriamo uniti per il reddito universale. Giù le mani dal reddito". Partecipano alla protesta precari storici e disoccupati organizzati di Napoli e durante il corteo vengono urlati slogan contro il governo. Sono circa 21mila, a Napoli e provincia, le famiglie che non percepiranno più il sussidio, 37mila in tutta la Campania.
Il corteo di protesta
"Lavoro o non lavoro vogliamo campare. Lavoriamo uniti per il reddito universale". È uno degli slogan del corteo che vede sfilare a Napoli precari e disoccupati, mentre altri sono rivolti contro governo. Il corteo dei manifestanti è giunto in piazza Garibaldi e si è diretto verso la sede di Fratelli d'Italia, che si trova all'inizio di corso Umberto, dove si è fermato.
Il portone d'ingresso della sede del partito della premier Meloni è stato protetto da tre camionette della polizia davanti alle quali c’erano due file di agenti in tenuta antisommossa. I manifestanti hanno cantato cori contro l'eliminazione del reddito di cittadinanza e contro la premier: “Reddito non c'è più, Meloni a testa in giù”. E poi slogan "Lavoro per tutti", urlati dalla testa del corteo.
l manifestanti hanno proseguito e si sono fermati per pochi minuti davanti alla sede dell'Inps, in via Alcide De Gasperi.
La tappa successiva del corteo è stato Palazzo San Giacomo, sede del Comune, presidiato dalle forze dell'ordine, dove è partito il coro “Assassini” per i mancati interventi per evitare l'abolizione del sussidio.
La Prefettura partenopea è stata l’ultima tappa del corteo: davanti alla sede territoriale del governo sono stati esposti striscioni e gridati cori per il lavoro. Alcuni dei portavoce dei manifestanti hanno chiesto un incontro con un rappresentante della Prefettura. Il gruppo si è fermato in piazza del Plebiscito.
Annunciate altre iniziative di protesta
"Da oggi - spiega Mario, uno dei dirigenti della rete di Napoli per la difesa e l'estensione del reddito di cittadinanza - comincia a diventare la nostra una protesta molto forte, siamo all'inizio di un balletto di responsabilità nel quale anche le istituzioni locali sono coinvolte. Sentiamo da molte parti il dare forza all'atto di guerra del governo contro la povertà. Oggi lo diciamo con forte convinzione: è assurdo il comportamento di chi in una torrida estate interrompe con un freddo sms il reddito di cittadinanza, che aveva permesso a molte famiglie di questa città, che resta capitale della disoccupazione e della precarietà, di poter sopravvivere rifiutando il lavoro nero e non entrando nelle fila della criminalità organizzata. Intanto il governo aumenta i soldi spesi per la guerra e fa riforme per l'evasione fiscale”. In conclusione viene annunciato che “la nostra mobilitazione ora continuerà anche a Roma e in tutta l'Italia, in quelle del sud ma anche Torino e Milano, con le loro periferie dove si vive la disoccupazione e la precarietà”.