Giovedì 14 Novembre 2024

Rapinatori progettano colpo in Belgio con maschere in silicone

I carabinieri hanno scoperto il piano mentre indagavano su due crimini compiuti con la tecnica del ‘filo inverso’ a Casoria: i malviventi, identificati uomini d’affari, li seguivano più giorni per capire quando derubarli. Sei arresti

Le indagini condotte dai carabinieri di Napoli, con pedinamenti

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Napoli, 23 maggio 2023 - La banda di rapinatori sgominata dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli (Reparto Operativo - 2^ sezione Nucleo Investigativo) - che hanno eseguito sei arresti - era in procinto di compiere una rapina milionaria in Belgio e per nascondere il viso aveva già acquistato in un laboratorio teatrale quattro speciali maschere in silicone, del valore di circa 500 euro ciascuna, che consentono di attribuire in modo realistico a chi le indossa i tratti somatici di una persona diversa. Per la rapina in Belgio si avvalevano della collaborazione di un basista a Bucarest.

Le rapine a Casoria

I militari dell'arma - coordinati dalla Procura di Napoli Nord - hanno scoperto l'intento durante le indagini che hanno consentito di raccogliere gravi indizi nei confronti dei componenti la banda relativamente ad altre due rapine: la prima commessa a Casoria (Napoli) lo scorso 13 aprile ai danni di un agente commercio che trasportava gioielli e preziosi di particolare valore. Anche la seconda è stata messa a segno sempre a Casoria, diversi giorni dopo, il 26 aprile, ai danni di un imprenditore in procinto di versare in banca un'ingente somma di denaro, costituente l'incasso delle proprie attività: puntando una pistola alla testa della vittima, si impossessavano del suo zaino, contenente la somma di 10.940 euro pari all'incasso complessivo dei negozi e anche di altri 150 euro oltre agli effetti personali.

Rapine in stile Point Break

Stavano progettando una rapina in Belgio, in stile ‘Point Break’, film cult in cui i protagonisti si camuffano con delle maschere calate sulla testa, le sei persone arrestate all'alba dai carabinieri del comando provinciale di Napoli con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e ritenuta responsabile di due "colpi" messi a segno sul territorio della provincia di Napoli .

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Tecnica del file inverso

Le rapine contestate sono state compiute con la cosiddetta tecnica "del filo inverso" cioé individuando la vittima e monitorando per lungo tempo e costantemente i comportamenti al fine di scegliere il momento opportuno per entrare in azione armati e rapinarla.

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