Sabato 31 Agosto 2024

Ragno violino, cresce la paura: 20 chiamate al giorno al centro veleni del Cardarelli. “É psicosi”

“C’è sempre stato, i morsi non sono letali: non venite in pronto soccorso”. Il primario dell’ospedale di Napoli (punto di riferimento per tutto il sud Italia) spiega cosa fare in caso di contatto con il temutissimo insetto

Il pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli

Il pronto soccorso del Cardarelli di Napoli

Napoli, 28 agosto 2924 – Ragno violino, un insetto piccolissimo che in incute tanto timore. Anzi, a volte la paura può trasformarsi in una vera e propria psicosi. Lo sanno bene i medici del centro veleni Cardarelli di Napoli, dove i centralini sono presi d’assalto dalle richieste di aiuto per fronteggiare il temutissimo ragnetto.

“Ciò che si verifica in queste settimane con la psicosi del ragno violino – sottolinea Antonio d'Amore, direttore generale del Cardarelli. “Siamo passati da 100 chiamate all'anno per punture di insetti ad una situazione molto vicina alla psicosi, con picchi di 20 consulenze al giorno”, dice Romolo Villani, primario del Centro Antiveleni del Sud.

Ragno violino? “C’è sempre stato”

“Il ragno violino al Sud c'è sempre stato – evidenzia il primario – così come in tutta Italia. Con gli ultimi fatti di cronaca chiaramente l'attenzione mediatica è aumentata e con essa anche la pressione sugli ospedali. Va bene, purché ci si rivolga a specialisti e non si corra subito al pronto soccorso. Molte volte, infatti, si tratta di piccole lesioni cutanee che si possono gestire a casa, anche con l'ausilio di foto trasmesse via mail o con il teleconsulto”.

É scattata la psicosi

Il morso in sé non è letale ma il decorso va seguito con attenzione. Niente psicosi, però, dato che generalmente si tratta di una lesione cutanea che senza infezione può essere gestita a casa e che solo in alcune situazioni può provocare gravi complicanze.

"I tanti accessi impropri nei pronto soccorso italiani – sottolinea Antonio d'Amore esemplifica – quanto sia complessa la sanità e, di conseguenza, la difficoltà dei cittadini nel trovare il servizio più appropriato alle proprie esigenze di salute. Effetto di ciò sono i tantissimi accessi impropri ai pronto soccorso. Per invertire questa tendenza, dobbiamo far conoscere meglio i tanti servizi offerti dal nostro servizio sanitario".

“Al Cardarelli abbiamo attivato questo metodo: facciamo delle video call con i pazienti quando non possono venire in ospedale. Chiaramente, nei casi più importanti li invitiamo a raggiungerci in struttura, in ambulatorio”, aggiunge Villani .

Cosa fare se si viene morsi

“La prima cosa è la disinfezione – spiega Villani – raccomandiamo innanzitutto il lavaggio locale con abbondante acqua. Nelle prime 24-48 ore il morso sembra simile ad una puntura di zanzara, soltanto dopo può formarsi un eritema spesso associato ad una crosticina, di dimensioni anche piuttosto ampie, il che vuol dire che la tossina è in grado di andare più in profondità. Bisogna monitorare l'infezione e intervenire con le terapie più appropriate”.

Quando necessario si somministrano antibiotici e cortisonici, sulla scorta dell'approccio terapeutico affinato in questi anni e in base alle ultime evidenze scientifiche. Raramente è opportuno ricorrere ad una consulenza chirurgica per una pulizia radicale della ferita o all'ossigenoterapia iperbarica.

Importante la diagnosi precoce

È inoltre fondamentale la misurazione delle immunoglobuline anti-Borrelia. “Comunque, di casi recentemente ne abbiamo avuti e si sono conclusi tutti con un buon esito”, sottolinea il primario. Diagnosi precoce e coinvolgimento di personale specializzato rappresentano dunque la strada maestra. “La tempestività soprattutto – conclude Villani – se si è certi di essere stati morsi da un ragno occorre rivolgersi al centro antiveleni più vicino, possibilmente inviando foto dell'aracnide per l'identificazione, o affidarsi a specialisti esperti, come dermatologi o infettivologi”.