Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Processo al clan Abbinante: quali sono state le condanne. Venti anni al boss

Arcangelo Abbinante vedrà comunque la pena scontata di un terzo per via del rito abbreviato. Stesso destino per Salvatore Mari ‘O’ Tenente’, prima della cattura uno dei latitanti più pericolosi

Il tribunale di Napoli (foto d'archivio, Ciro Fusco/Ansa)

Il tribunale di Napoli (foto d'archivio, Ciro Fusco/Ansa)

Napoli, 21 dicembre 2024 – Trecentosessantuno anni e ottanta giorni di reclusione: questo il bilancio complessivo delle condanne inferte a una trentina di imputati in un processo in rito abbreviato contro il clan camorristico degli Abbinate. 

Le pene più alte, venti anni di reclusione, ridotte di un terzo per il rito, sono state inflitte al boss Arcangelo Abbinante, a Salvatore Mari, detto ‘O' Tenente’, che era inserito nella lista dei ricercati più pericolosi del ministero dell’Interno, Alessio Cuomo e Patrizio Sergio.

Queste le pene per gli altri imputati: Nicola Capasso (18 anni); Salvatore Iorio (17 anni, 9 mesi e 10 giorni); Andrea Arpino (14 anni e 10 mesi); Francesco Abbinante (classe '98, 14 anni); Paolo Ciprio (13 anni e 4 mesi); Claudio Di Napoli (12 anni); Vincenzo Carrino (12 anni); Giovanni Gelsomino (12 anni); Vincenzo Pagano (12 anni); Guido Esposito (11 anni e 4 mesi); Francesco Bartolo (11 anni, un mese e 10 giorni); Domenico Martello (11 anni, un mese e 10 giorni); Giovanna Monetti (11 anni, un mese e 10 giorni); Gennaro Matuozzo (10 anni); Rosa Marotta (9 anni, 5 mesi e 10 giorni); Luigi Basile (9 anni e 4 mesi); Tommaso Ciriello (9 anni e 4 mesi); Giuseppe Romano (9 anni e 4 mesi); Gennaro Russo (9 anni e 4 mesi); Salvatore Volpicelli (8 anni, 10 mesi e 20 giorni con multa di 40mila euro); Antonio Esposito (8 anni, 6 mesi e 21mila euro di multa); Vincenzo Candido (8 anni, 5 mesi e 10 giorni); Salvatore Monreale (8 anni e 20mila euro di multa); Francesco Nocera (8 anni); Vincenzo Frattini (6 anni e 8 mesi); Alessandro Errico (6 anni e 21mila euro di multa). 

Disposta invece la libertà vigilata per un periodo non inferiore a tre anni per Francesco Abbinante, Mari, Arpino, Di Napoli, Iorio, Gelsomino, Guido Esposito.

Arcangelo Abbinante, Paolo Ciprio, Alessandro Errico, Guido Esposito, Salvatore Volpicelli, Vincenzo Pagano sono stati invece assolti “per non avere commesso il fatto”. Stesso verdetto per  Antonio Esposito e Salvatore Iorio, ma “perché il fatto non sussiste”