Napoli, 26 ottobre 2021 – Anche nell’Arcidiocesi napoletana ci sono preti no-vax, una realtà a cui si rivolge in questi giorni monsignor Domenico Battaglia che in una lettera a "sacerdoti e diaconi, ministri straordinari della Comunione e operatori pastorali tutti" dell'Arcidiocesi napoletana chiede a quanti non intendono vaccinarsi contro il Covid-19 di sottoporsi al tampone rinofaringeo se "intendono comunque svolgere il loro servizio a favore del Popolo di Dio". Don Mimmo Battaglia ricorda e sottolinea "lo stato di emergenza, prorogato dal Governo italiano fino al prossimo 31 dicembre 2021 a causa della nota pandemia in atto, richiede a tutti, specialmente a coloro che per varie ragioni si trovano a contatto con persone di diversa età e condizione di salute, l'adozione di comportamenti responsabili e generosi”.
L'arcivescovo ricorda il documento della Conferenza Episcopale Italiana, che nella recente nota del 1° ottobre, ribadiva: “L'invito, soprattutto per coloro che a vario titolo sono coinvolti in attività pastorali caratterizzate da maggior rischio di contagio, di accedere, in mancanza di documentati impedimenti, alla vaccinazione quale concreto gesto e 'atto di amore' verso il prossimo". Tuttavia, aggiunge monsignor Battaglia, "alcune persone, tra cui qualche ministro ordinato e qualche operatore pastorale, mi hanno manifestato la loro impossibilità fisica o morale a sottoporsi alla vaccinazione”. Don Mimmo si rivolge dunque non solo a quei sacerdoti e diaconi, ministri straordinari della Comunione e operatori pastorali che per questioni “fisiche” non si siano vaccinati, ma anche a quei preti che per scelta “morale” non intendano sottoporsi alla vaccinazione anti Covid pur continuando dir messa e “svolgere il loro servizio”. “Pertanto – conclude don Mimmo - tenuto conto di tutto ciò, chiedo a tutti coloro che intendono comunque svolgere il loro servizio a favore del Popolo di Dio, di sottoporsi al tampone rinofaringeo secondo le disposizioni delle autorità sanitarie al fine di accertare la loro negatività al Sars Cov 2”.