Lunedì 12 Agosto 2024

Scavi di Pompei, ritrovati due scheletri. Gli ultimi drammatici momenti: “Stavano portando via un tesoro”

Il rinvenimento aiuterà gli studiosi a capire come le vittime dell’eruzione hanno reagito a quegli istanti di terrore, mentre la città veniva coperta di cenere e lapilli

Uno dei due scheletri ritrovati a Pompei e il loro 'bottino'

Uno dei due scheletri ritrovati a Pompei e il loro 'bottino'

Napoli, 12 agosto 2024 – Pompei non smette mai di stupire: negli scavi della regio IX, insula 10, sono stati ritrovati gli scheletri di due persone morte sotto la cenere del Vesuvio. Una scoperta che può mettere ancora più in luce la reazione all’immane tragedia che si stava abbattendo sotto l’ombra del vulcano.

“Sono state trovate due vittime dell'eruzione, un uomo e una donna – fa sapere l’e-journal degli Scavi – Quest'ultima trovata sul letto portava con sé un piccolo tesoro con monete d'oro, d'argento e bronzo, e alcuni monili tra cui orecchini in oro e perle”. I resti sono stati trovati in un piccolo vano, “un luogo di servizio usato come cubicolo provvisorio durante i lavori di ristrutturazione della casa, posto alle spalle del già documentato Sacrario blu e con accesso dal grande salone decorato in II stile , fu scelto come rifugio dalle due persone, in attesa della fine della pioggia di lapilli che, da ore, stava invadendo gli spazi aperti, nel resto della casa”. 

Un errore di valutazione, col senno di poi: “lo spazio, grazie all'infisso chiuso, rimase sgombro dalle pomici che riempirono, invece, il salone adiacente, bloccando di fatto la possibilità alle due vittime di riaprire la porta e scappare. Intrappolate nell'angusta stanzetta trovarono la morte col sopraggiungere dei flussi piroclastici”.

“L'opportunità di analizzare i preziosissimi dati antropologici relativi alle due vittime rinvenute all'interno del contesto archeologico che ne ha segnato la tragica fine, permette di recuperare una quantità notevole di dati sulla vita quotidiana degli antichi pompeiani e sulle micro storie di alcuni di essi – ha dichiarato il direttore del parco, Gabriel Zuchtriegel – con una documentazione precisa e puntuale, confermando l'unicità del territorio vesuviano”.

La scoperta dei due scheletri è stata una vera e propria serendipity nel quadro di ampi lavori volti a migliorare la tutela e l'assetto idrogeologico dei fronti di scavo.