Sabato 21 Dicembre 2024
PATRIZIA TOSSI
Napoli

Scavi di Pompei, scoperto un salone da banchetto affrescato con la guerra di Troia

Il mito di Cassandra raffigurato sulle pareti. Ecco perché è una testimonianza importante. Sangiuliano: “Uno scrigno di tesori”

Pompei, 11 aprile 2024 – La guerra di Troia affrescata in un maestoso salone da banchetto. E poi mosaici e disegni mitologici con Cassandra insieme ad Apollo. È l’ultima preziosa scoperta emersa dagli scavi archeologici in corso a Pompei, dove l’Insula 10 della Regio IX sta regalando importantissime testimonianze del passato.

Dopo il cantiere edile perfettamente conservato mostrato poche settimane fa, oggi il Ministero della Cultura lancia un’altra novità in anteprima. Gli archeologi hanno trovato un imponente salone da banchetto – dalle eleganti pareti nere, decorate con soggetti mitologici ispirati alla guerra di Troia – in cui si respirava l'alto tenore di vita degli abitanti, testimoniato dall'ampiezza dello spazio, dalla presenza di affreschi e mosaici databili al III stile, dalla qualità artistica delle pitture e dalla scelta dei soggetti.

Sangiuliano: “Pompei scrigno di tesori”

“Pompei è davvero uno scrigno di tesori che non finisce mai di sorprenderci e di destare stupore perché, ogni volta che scaviamo, troviamo qualcosa di bello e di significativo. Bisogna andare avanti nella tutela di questo importante sito, ma anche nella sua valorizzazione", ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

La nuova scoperta

Il salone misura circa 15 metri di lunghezza per 6 di larghezza e si apre in un cortile che sembra essere un disimpegno di servizio, a cielo aperto, con una lunga scala che porta al primo piano, priva di decorazione. Sotto gli archi della scala è stato riscontrato un enorme cumulo di materiale di cantiere accantonato. Qualcuno aveva disegnato a carboncino sull'intonaco grezzo delle arcate del grande scalone, due coppie di gladiatori e quello che sembra un enorme fallo stilizzato.

Vicino al salone è stato ritrovato anche del materiale da cantiere, segno che al momento della grande eruzione del 79 d.C. era in corso un grande intervento di ristrutturazione per via del terremoto di 17 anni prima. 

Pompei, un particolare degli affreschi trovati sulle pareti del salone
Pompei, un particolare degli affreschi trovati sulle pareti del salone

Il fascino del destino

“Le pareti erano nere per evitare che si vedesse il fumo delle lucerne sui muri. Qui ci si riuniva per banchettare dopo il tramonto – racconta il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – la luce tremolante delle lucerne faceva sì che le immagini sembrassero muoversi, specie dopo qualche bicchiere di buon vino campano”.

“Le coppie mitiche – continua il direttore – erano spunti per parlare del passato e della vita, solo apparentemente di carattere meramente amoroso. In realtà, parlano del rapporto tra individuo e destino: Cassandra che può vedere il futuro ma nessuno le crede, Apollo che si schiera con i troiani contro gli invasori greci, ma pur essendo un Dio non riesce ad assicurare la vittoria, Elena e Paride che con il loro amore politicamente scorretto sono la causa della guerra, o forse solo un pretesto, chissà”.

“Oggi, Elena e Paride siamo tutti noi: ogni giorno possiamo scegliere se curarci solo della nostra vita intima o di indagare come questa nostra vita si intrecci con la grande storia, pensando per esempio, oltre a guerre e politica, all'ambiente, ma anche al clima umano che stiamo creando nella nostra società, comunicando con gli altri dal vivo e sui social”, conclude Zuchtriegel.

Cassandra e Apollo negli affreschi del salone ritrovato a Pompei
Cassandra e Apollo negli affreschi del salone ritrovato a Pompei

Perché il mito di Cassandra

Oltre a Elena e Paride – indicato in un'iscrizione greca tra le due figure con il suo altro nome 'Alexandros' – appare sulle pareti del salone ritrovato a Pompei la figura di Cassandra, figlia di Priamo, in coppia con Apollo. Il tutto affrescato in un ambiente raffinato in cui di intrattenevano i rapporti conviviali, tra banchetti e conversazioni.

Nella mitologia greca, Cassandra era conosciuta per il suo dono di preveggenza e per il terribile destino che le impedisce di modificare il futuro. Nonostante la sua capacità di vedere oltre il presente, nessuno crede alle sue parole, a causa di una maledizione che Apollo le infligge per non essersi concessa a lui, e dunque non riuscirà a impedire i tragici eventi della guerra di Troia, che aveva predetto.

Dopo essere stata stuprata durante la presa di Troia, finirà come schiava di Agamennone a Micene. La presenza frequente di figure mitologiche nelle pitture di ambienti di soggiorno e conviviali delle case romane aveva proprio la funzione sociale di intrattenere gli ospiti e i commensali, fornendo spunti di conversazione e riflessione sull'esistenza.

Progetto Insula X

L'attività di scavo nell'Insula 10 della Regio IX ha finora restituito due abitazioni collegate tra di loro – una casa con panificio e 'fullonica' (lavanderia) – che si affacciavano su via Nola e le cui facciate furono già portate alla luce alla fine del '800. Alle spalle di queste due case, stanno emergendo in questa fase di scavo sontuosi ambienti di soggiorno affrescati, anche in questo caso interessati al momento dell'eruzione da importanti interventi di ristrutturazione.

“Lo scavo nella Regio IX – spiega Massimo Osanna, direttore generale Musei del MiC – è la dimostrazione di quanto uno scavo ben fatto nella città vesuviana possa continuare ad accrescere la conoscenza di uno dei luoghi più importanti che ci sia pervenuto dall'antichità. Nuove ed inedite pitture, nuovi dati sull'enorme cantiere che era Pompei al momento dell'eruzione, nuove scoperte sull'economia e sulle forme di produzione. Una straordinaria mole di dati che sta cambiando l'immagine codificata finora della città antica. Un plauso a tutta la squadra interdisciplinare che con passione e professionalità sta portando avanti le ricerche”.