Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Sfrattata la palestra di boxe degli scugnizzi a Montesanto: sit-in a Palazzo San Giacomo

La protesta del maestro Lino Silvestri: "Aspettiamo risposte". Sul ring tanti ragazzi affidati dai servizi sociali e strappati alla criminalità organizzata

Sit-in dei pugili della palestra di Lino Silvestri, all'esterno del municipio di Napoli

Sit-in dei pugili della palestra di Lino Silvestri, all'esterno del municipio di Napoli

Napoli, 20 marzo 2023 - Li hanno sfrattati dalla storica sede, a Montesanto, nel cuore di Napoli, dove tanti ragazzi, anche affidati dai servizi sociali, fanno boxe, sottratti alle grinfie dei clan. Oggi hanno trasferito il ring in piazza Municipio, davanti Palazzo San Giacomo, sede del Comune, allestendo dei combattimenti simulati per protestare contro l'assenza di interventi. "Il sindaco Gaetano Manfredi - dice Lino  Silvestri, maestro di boxe - ci aveva fatto delle promesse ma dopo 14 giorni nulla è successo. Continueremo a lottare perché ci diano ascolto e soprattutto aiutino i nostri ragazzi". 

Tanti anni di storia 

Il 6 marzo scorso, uno sgombero metteva la parola fine sulla storia della NapoliBoxe, palestra plurimedagliata di pugilato nel difficile quartiere di Montesanto del capoluogo campano dopo ventitrè anni di attività. Ventitrè anni  nel cuore di Napoli, tra i vicoli di Montesanto, a togliere ragazzi dalla strada sottraendoli alle lusinghe della criminalità e avvicinandoli invece allo sport, a imparare tecnica, regole e disciplina. 

Il 6 marzo scorso è stata eseguita l'ordinanza di sgombero per morosità. Quella mattina, per l'ultima volta, a presidiare la struttura che ha ospitato anche per conto del Comune tanti minori a rischio, c'erano Lino Silvestri, titolare della palestra e figlio di Geppino Silvestri, leggenda della boxe napoletana. 

Il debito da 2 milioni di euro 

La vicenda che ha portato a questo sfratto è complessa e parte da lontano. La NapoliBoxe, ospitata in locali di proprietà del comune di Napoli, ha versato dal primo giorno un canone agevolato di 500 euro mensili, concordato all'epoca con l'amministrazione comunale. Ora, a causa di una rivalutazione dell'immobile, sarebbe costretta a versare circa 11.000 al mese, compresi gli arretrati. Ed è così che in un attimo è maturato un debito, contestato da Lino e dal suo avvocato, di circa 2 milioni di euro, poiché la rivalutazione agisce anche retroattivamente. 

In attesa del sindaco

Il Comune di Napoli nella stessa giornata apriva al dialogo, spiegando in una nota che "il Tar Campania VII sezione ha rigettato l'impugnativa dell'associazione, lasciando quindi intatta l'efficacia dell'ordinanza di sgombero del 2016", ma che il sindaco Gaetano Manfredi aveva convocato un tavolo "per monitorare le singole vicende e verificare con tutti gli organismi competenti gli strumenti per individuare le possibili soluzioni di conciliazione che da una parte rispondano agli obblighi di legge per l'Amministrazione comunale e dall'altra salvaguardino le attività sociali svolte sui singoli territori a favore dei giovani e delle fasce deboli". L'Amministrazione comunale si dichiarava "disponibile ad incontrare i gestori della palestra di boxe ai Ventaglieri per trovare insieme le possibili soluzioni". Ed è così che dopo due settimane di silenzio Lino e i suoi ragazzi questa mattina hanno portato il ring sotto il municipio: "Aspettiamo risposte". 

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