Salerno, 7 novembre 2024 - Svolta nell’assassinio di Angelo Vassallo: quattro persone arrestate per omicidio volontario in concorso. A 14 anni dalla morte del ‘sindaco pescatore’ di Pollica, oggi sono finiti in manette l'imprenditore Giuseppe Cipriano, il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, il brigadiere Lazzaro Cioffi e il collaboratore di giustizia Romolo Ridosso. Vassallo è stato ucciso a Pollica la sera del 5 settembre 2010.
L’omicidio
Ad Angelo Vassallo, che era stato proprio un pescatore, si deve il decollo turistico di Pollica e di quell’area del Cilento. La sera del 5 settembre, qualche giorno prima di compiere 57 anni, si trovava nella sua station wagon nella frazione costiera di Acciaroli e stava rincasando, quando fu freddato con nove colpi, sparati a bruciapelo da una pistola calibro 9 mai ritrovata.
Vassallo era stato sindaco di Pollica per tre mandati (dal 1995 al 1999, dal 1999 al 2004 e dal 2005 al 2010) ed era stato eletto per il quarto. Ambientalista, amato dai suoi concittadini, viene ricordato anche per le sue ordinanze singolari. Nel gennaio 2010 ne firmò una che prevedeva una multa fino a mille euro per chi veniva sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette.
Esponente del Pd, oltre che primo cittadino, ricopriva anche la carica di presidente della Comunità del Parco. Nel 2009 si era fatto promotore della proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità; proposta che fu accolta dall'Unesco il 16 novembre 2010, a Nairobi.
Le indagini
Negli anni, le indagini della Procura di Salerno-Dda hanno contemplato varie piste, compresa quella relativa al fatto che Vassallo fosse stato ucciso perché considerato un ostacolo agli affari illeciti, in particolare di droga, nella località costiera cilentana che, d'estate, pullula di turisti. Il 28 luglio di due anni fa, su disposizione della Dda salernitana, fu eseguito un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti di nove persone che erano indagate, a vario titolo, nell'inchiesta sull'omicidio.
La famiglia: “Chiediamo giustizia piena”
"Dopo 14 anni è una svolta che non avevamo mai vissuto, erano nomi che conoscevamo perché erano oggetto d'indagini, nelle nostre dichiarazioni venivano spesso poste domande su queste persone che sono state arrestate – dice il figlio del sindaco ucciso, Antonio Vassallo, all’Ansa –. Ma non avevamo la certezza che poteva essere questo il filone delle indagini. A noi gli inquirenti raccontavano poco o niente". "Ora siamo curiosi di approfondire questa vicenda di cui prima non ne conoscevamo assolutamente la dinamica – continua l’uomo –. Non capivamo cosa poteva essere successo, non conoscevamo questo filone, di questa droga che arrivava e che non abbiamo mai visto. Tutta questa realtà che mio padre aveva conosciuto ancor prima di tanti investigatori e inquirenti".
"Finalmente le prime svolte concrete in una vicenda drammatica che ha segnato la nostra famiglia e tutto il Cilento – dicono i fratelli della vittima, Dario e Massimo Vassallo –. La nostra determinazione è stata ripagata dall'incontro con il procuratore Giuseppe Borrelli, che ha creduto in questo filone di indagine". "Siamo solo alle battute iniziali di una tragedia per la quale chiediamo giustizia piena – aggiungono i due che sono a capo della Fondazione Vassallo Sindaco Pescatore –. In questo giorno importante, chiediamo allo Stato di fare piena luce, non solo sull'omicidio, ma anche sulle gestioni amministrative che hanno inciso profondamente sul Comune di Pollica e sul Cilento".
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