Napoli, 3 novembre 2024 – Il 17enne fermato ha confessato: è stato lui a sparare contro Santo Romano, il calciatore 19enne ucciso venerdì notte a San Sebastiano al Vesuvio, nel Napoletano. Il minorenne - che vive nel quartiere Barra di Napoli - era stato fermato ieri pomeriggio, a poche ore dall’omicidio avvenuto nella piazza vicino al municipio.
Al giovane i carabinieri sono risaliti visionando le immagini della videosorveglianza in zona, che mostrano una minicar che si allontana poco dopo l'esplosione dei colpi. Per l'individuazione del 17enne decisive sono state anche le tante testimonianze raccolte. La minicar sulla quale viaggiava era già stata fermata la sera prima per un controllo, con le forze dell'ordine che avevano verificato che alla guida c'era il minorenne, già noto per precedenti e di recente scarcerato dal carcere minorile di Nisida.
La confessione
Ieri pomeriggio, il 17enne è stato fermato dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre del Greco con l'accusa dell’omicidio di Santo Romano e per il tentato omicidio dell’amico, un compagno di squadra coetaneo ferito da un proiettile al gomito.
Durante l’interrogatorio dei carabinieri, il ragazzo - assistito dall'avvocato Luca Raviele - ha prima provato a negare gli addebiti, poi ha confessato di aver sparato, "ma per difendermi", ha detto.
La confessione in sede di interrogatorio di fronte al magistrato della procura minorile di Napoli che indaga su quanto accaduto.
Trasferito in un centro per minori
Dopo la confessione, al 17enne è stato notificato il fermo, emesso d'urgenza dalla procura per i Minorenni di Napoli. L’indagato è stato subito trasferito al centro di prima accoglienza per minorenni dei Colli Aminei, in attesa della convalida del fermo. L'omicidio è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato nella piazza principale di San Sebastiano al Vesuvio.
Fiaccolata a San Sebastiano: “Serve una reazione decisa”
Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi - Sinistra, ha fatto visita alla famiglia di Santo Romano, il 19enne ucciso a colpi di pistola a San Sebastiano al Vesuvio, per mostrare vicinanza e solidarietà. "Un destino crudele e terribilmente simile lega Santo Romano e Francesco Pio Maimone, il ragazzo ucciso la notte del 20 marzo 2023 tra gli Chalet di Mergellina. Per questa ragione i genitori di Francesco Pio, che ho incontrato la scorsa notte, si sono uniti al mio appello per richiamare tutta la società civile a reagire con fermezza a questa scia di sangue che sta distruggendo la vita dei nostri giovani”.
“Dobbiamo essere in tantissimi stasera a San Sebastiano, perché la famiglia di Santo, distrutta dal dolore, non può essere lasciata sola. Serve una reazione decisa - continua il deputato - e partecipata di tutta la comunità, consapevole che solo ripudiando questa spirale di violenza sarà possibile fermare la mattanza in corso. La Campania non può essere lasciata sola. È evidente che con la riduzione del numero di agenti in strada e la chiusura di caserme e commissariati la criminalità avrà gioco facile. Un liberi tutti inaccettabile. Il governo si svegli e intervenga per rispondere al bisogno di sicurezza dei cittadini”.