Giovedì 7 Novembre 2024

Omicidio del musicista a Napoli: chi è il 17enne che ha sparato a Giogiò. “Ora è pentito e sotto choc”

“Chiedo perdono, mio figlio deve pagare”, ha fatto sapere il padre del reo confesso. Una passato difficile: un tentato omocidio a 13 anni

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Napoli, 5 settembre 2023 – “Pentito e sotto choc”. È il legale del 17enne reo confesso dell’omicidio del musicista Giovanbattista Cutolo a rompere il silenzio e lo fa per parlare della situazione in cui versa il giovane, detenuto nel carcere minorile di Napoli. "Il ragazzo è ancora sotto shock, è restio a parlare. È disperato”, dice l’avvocato Davide Piccirillo. E il padre del killer: “Chiedo perdono, mio figlio deve pagare”.

“È difficile parlare di quello che è successo. È una tragedia per tutti”, dice il difensore del 17enne parlando della tragedia consumata giovedì scorso in piazza Municipio a Napoli. "Il ragazzo è pentito”, sottolinea il suo legale davanti al Palazzo di Giustizia di Napoli. “Ha chiesto scusa ai suoi genitori e valuteremo la possibilità di scuse alla famiglia del musicista. Ha metabolizzato il suo gesto ed è molto provato e risentito per quello che ha commesso".

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Chi è il 17enne che ha ucciso Giogiò

Una vita difficile alle spalle. Il ragazzo arrestato a Napoli per la morte di Giovanbattista Cutolo ha una fedina penale non proprio immacolata. Pochi anni di vita trascorsi ai Quartieri Spagnoli, qualche precedente e una condanna alle spalle per tentato omicidio. È successo quattro anni fa, a soli 13 anni. “Questo è assodato. Ha avuto – ricorda Piccirillo – un episodio quando aveva 13 anni e la sua non imputabilità ha indotto i magistrati a fargli intraprendere un percorso di tre anni che lui ha superato, tanto è vero che ha risolto il vecchio problema". Il difensore conferma che l'autore dell'omicidio di Giovanbattista Cutolo "è un ragazzo che ha avuto un trascorso difficile”.

Rissa finita nel sangue

Ieri c'è stata l'autopsia sul cadavere del musicista 24enne e la difesa attende di visionare la perizia per costruire la strategia da usare durante il processo. Tre i colpi di pistola sparati ad altezza uomo: uno, quello fatale, l’ha ferito alle spalle. Intanto, rispetto alla dinamica di ciò che è accaduto nella notte tra mercoledì 30 e giovedì 31 agosto a piazza Municipio a Napoli, Piccirillo risponde che "resta valido quello che il 17enne ha dichiarato in sede di interrogatorio: c'è stata una rissa fra ragazzi" e che rimane un “gesto relativo alla confusione, al suo stato d'animo”, perché “ancora non si è capito cosa è successo".

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Di chi è la pistola?

Per quanto riguarda il possesso della pistola con cui sono stati sparati tre colpi, "il 17enne – sono le parole del legale – ha dichiarato che era in dotazione anche ad altre persone. Questo è un aspetto che chiariremo anche nel corso del processo". Ammettendo che "il ragazzo rischia abbastanza", l'avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere rimarca che "è affranto, perché non solo ha rovinato la vita di un ragazzo, ha rovinato la a sua ed ha rovinato la vita di due famiglie: già questo basta per essere disperato".

La strategia difensiva

Strategia difensiva? "È prematuro parlarne. Il ragazzo ha ammesso gli addebiti. Questo dato è certo. Cercheremo di fare il meglio possibile per una difesa adeguata". E su un eventuale trasferimento del 17enne dall'istituto di pena per minorenni di Nisida, Piccerillo è netto: "Non ne sono a conoscenza. Non dipende dalla difesa".