Napoli, 8 novembre 2021 – È spuntata una telefonata al 113 nel duplice omicidio di Ercolano, una chiamata rapida che ha preceduto quella al 112 in quei 26 minuti di “buio” tra gli spari e l’allarme lanciato da Vincenzo Palumbo, l'autotrasportatore che lo scorso 29 ottobre ha ucciso Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro.
Gli inquirenti che indagano sul caso stanno cercando di fare luce anche su una telefonata al 113, che ha preceduto quella al 112 in quei 26 minuti ancora tutti da ricostruire. La dinamica dell'accaduto è stata del tutto sviscerata dagli investigatori, ma ancora qualche dubbio riguarda quel lasso di tempo che va dal momento in cui Palumbo ha sparato undici colpi con la sua Beretta calibro 40 e la telefonata ai carabinieri – arrivata alle 00.54 – nella quale segnalava di avere esploso colpi d'arma da fuoco contro due ladri. Duplice omicidio Ercolano, Palumbo resta in carcere: "Evidente la volontà di uccidere"
Secondo quanto emerso dalla relazione medico-legale eseguita sul luogo della tragedia dai sanitari del 118, per i ragazzi comunque non ci sarebbe stato nulla da fare anche se i soccorsi fossero arrivati in pochi minuti, come ha peraltro confermato anche l'esame autoptico sulle salme.
Per quanto riguarda le ragioni della presenza dei due giovani in quella località, a spiegarla sarebbe stata una testimone che ha riferito di averli visti quella notte, intorno alla mezzanotte, cercare un'alternativa alla strada, trovata sbarrata, che solitamente utilizzavano per recarsi in un casolare della zona. Non è escluso che, per ovviare a quell'inconveniente, siano giunti per errore davanti all'abitazione di Palumbo, dove poi hanno trovato la morte. Omicidio Ercolano, funerali di Tullio e Giuseppe. Dolore e lacrime: "Vogliamo giustizia"