Martedì 12 Novembre 2024

Fermato il cugino di Arcangelo Correra, andrà in carcere. “E’ stata una disgrazia, pistola trovata sotto a un’auto”

Renato Caiafa, 19 anni, si è costituito accompagnato dalla zia. Il colpo di pistola che ha ucciso il 18enne sarebbe partito accidentalmente mentre stava giocando con l’arma. Il questore: “Mentalità camorristica radicata anche nei giovani, si spara per un nonnulla”

Napoli, 10 novembre 2024 – E’ in stato di fermo il cugino di Arcangelo Correra, il 18enne ucciso all’alba di ieri da un colpo di pistola alla testa in piazza Sedil Capuano, a Napoli. Il provvedimento è stato emesso ieri quando il 19enne si è costituito e notificato oggi dalla squadra mobile. Renato Caiafa ieri si è presentato in Questura per spiegare la sua versione dell’accaduto, accompagnato dalla zia. E’ stata “una disgrazia” ha detto, Caiafa stava maneggiando una pistola, una Beretta calibro 9x21, quando accidentalmente sarebbe partito un colpo di pistola che ha centrato il cugino in pieno volto. “Quella pistola era sotto un'auto, l'ho raccolta, maneggiata ed è partito un colpo. Non volevo, mi dispiace”, ha aggiunto il giovane fermato. Gli vengono contestati il porto e la ricettazione dell’arma illegale, che è stata sequestrata. Per il reato di omicidio colposo è invece denunciato. Caifa andrà in carcere.

Diciottenne ucciso, forse gioco con pistola finito male
Arcangelo Correra aveva 18 anni (Ansa)

Ieri mattina Correra è stato soccorso e trasportato d’urgenza all’Ospedale dei Pellegrini di Napoli. Ma dopo poche ore è spirato. 

“Noi non ci tiriamo indietro, ma senza un'azione sinergica che veda in campo anche scuola, famiglia e istituzioni tutte, non ce la si fa –  ha dichiarato il questore Maurizio Agricola in un’intervista a La Repubblica –. Occorre seminare la cultura della legalità tra i bambini”.

"Capisco che la percezione di insicurezza, davanti a tutto questo, non possa che aumentare e che si crei allarme, ma noi ci siamo – ha aggiunto –  Il territorio è presidiato. Ci dividiamo la città e la provincia con i carabinieri in un piano coordinato e integrato. Ma se certe dinamiche si moltiplicano diventa concretamente molto difficile intercettarle tutte”. 

Le dinamiche di cui parla Agricola sono legate alla “mentalità camorristica” che è radicata anche fra i più giovani. E’ evidente “se si gira armati, se si spara per un nonnulla”. Purtroppo “è facile trovare armi anche nel dark web, come ha spiegato di recente il procuratore, Nicola Gratteri. Mi preoccupa, come l’abbassamento dell’età di chi compie azioni criminali”.