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Noah Okafor (Ansa)
Napoli, 12 febbraio 2025 – Dopo Philip Billing tocca a Noah Okafor presentarsi alla sua nuova piazza, nonostante il debutto effettivo, seppur per pochi minuti nel concitato finale del match contro l'Udinese, sia già avvenuto: l'occasione buona è stata offerta dalla consueta chiacchierata settimanale ai microfoni di Radio Crc, che hanno raccolto prime impressione e speranze dell'esterno arrivato dal Milan con la formula del prestito oneroso a 1,5 milioni, con diritto di riscatto a 23,5 milioni.
Le dichiarazioni di Okafor
Trasferimento, tra l'altro, accompagnato da diverse perplessità per il palmares del giocatore, ai margini nell'ultima parte della sua avventura in rossonero, ma anche e soprattutto per le sue condizioni fisiche dopo il mancato passaggio delle visite mediche con il Lipsia. "Arrivo in un grande club. Sto lavorando duramente per ritrovare la mia forma migliore e spero presto di tornare ad esprimermi al meglio per il bene mio ma soprattutto della squadra. Si spinge e si lavora tanto in allenamento e per me in questo momento è qualcosa di nuovo. E' difficile, ma sono convinto che ciò sia quello di cui ho bisogno ora: allenarmi duramente e superare i miei limiti appunto per tornare presto al top della condizione. D'altronde, sono approdato in una squadra che corre molte e che si difende e attacca all'unisono, facendo di queste prerogative il suo punto di forza. Abbiamo tanta qualità qui e l'allenatore è bravo: si lavora bene e io penso sempre che nel calcio le partite siano poi il risultato di ciò che si è fatto in settimana".
Okafor approfondisce il discorso, tirando in ballo il suo ruolo preferito e la sua duttilità tattica. "Quando in allenamento spingi molto e lavori bene, poi lo esprimi anche in campo. La squadra mi ha accolto benissimo, i giocatori sono tutti motivati a dare il massimo e c'è una buona atmosfera. Penso che continuando su questa strada potremo raggiungere i nostri obiettivi. Quanto a me, posso giocare ala, sia a destra che a sinistra, e punta centrale. Inoltre - continua lo svizzero - ho giocato con due attaccanti o vicino a uno solo. Se dovessi esprimere una preferenza in base alle mie caratteristiche, la posizione che preferisco è quella di ala sinistra, perché lì posso sfoderare al meglio le mie qualità e fare la differenza".
Già, ma quali sono i migliori pregi di Okafor? "Riesco a esprimermi meglio nell'uno contro uno, attaccare la profondità, tagliare e provare ad andare in rete". Tutte doti di cui il Napoli, ancora capolista ma con appena 1 punto di vantaggio sull'Inter, ha estremamente bisogno per ritrovare la vittoria magari già contro la Lazio. "Dopo i pareggi con Roma e Udinese dobbiamo ripartire con la giusta mentalità. Nel calcio non può sempre andare tutto bene, ma anche dalle cose negative si può imparare e poi migliorare. Per ora la mia priorità personale è allenarmi duramente ogni giorno, mettermi in forma il prima possibile e tornare al mio livello standard qualora il mister avesse bisogno del mio apporto".
Alla luce dell'infortunio di David Neres, che non si preannuncia neanche particolarmente breve, l'impressione è che dell'ex Milan ci sia subito estremamente bisogno. "Sicuramente sarà un'assenza pesante e una cosa molto negativa per noi, come in generale lo è sempre quando un giocatore si fa male. Abbiamo però le qualità per sopperire a questa assenza. Dobbiamo prepararci bene e metterci tutti a disposizione dell'allenatore". Si chiude parlando degli idoli di Okafor sul campo e dei suoi gusti musicali, una domanda quanto mai attuale nella settimana del Festival di Sanremo. "Ho diversi giocatori che mi piacciono e ai quali mi ispiro. Mi viene in mente Cristiano Ronaldo: l'ho sempre ammirato perché il suo ritmo di lavoro è incredibile. La priorità però per me è sentirmi sempre la migliore versione di me stesso dopo ogni giorno di lavoro ed è per questo che lavoro duramente. Quanto alla musica, amo molto l'afrobeat e l'hip-hop".
Il sostituto di Neres
Dopo i convenevoli, arriva il momento per il Napoli di interrogarsi davvero sul da farsi su quella corsia mancina diventa rovente (e deserta) dopo la partenza di Khvicha Kvaratskhelia. In realtà, il sostituto c'è e si chiama proprio Okafor, di professione esterno sinistro. Un problema però c'è e l'ha evidenziato lo stesso svizzero: la condizione di forma è ancora deficitaria per permettere probabilmente un utilizzo dall'inizio e per tutta la partita. Ad Antonio Conte quindi, probabilmente, il compito di pensare a qualche altra soluzione. La buona notizia è che la gamma offensiva a disposizione del tecnico salentino è vasta di opzione di rincalzo. La prima porta a Giacomo Raspadori, il jolly per eccellenza della rosa che da tempo reclama spazio: quale occasione migliore di questa emergenza per provare a ritagliarsi il proprio ruolo, seppur in un'area del campo non esattamente affine alle proprie qualità? Per lo stesso motivo c'è in lizza Cyril Ngonge, un altro personaggio in cerca d'autore che fino a poche settimane fa sembrava in procinto di andare altrove in sede di mercato. Poi, complici le difficoltà per trovare l'erede di Kvara, il belga è rimasto in azzurro, seppur partendo da una posizione molto arretrata su un'ipotetica griglia di partenza. Infine, ci sarebbe l'opzione Leonardo Spinazzola, tra l'altro non inedita in stagione quando c'è stato da mettere altre toppe alla tormentata corsia mancina. Il problema è che anche l'ex Roma è acciaccato, come si è evinto dal forfait contro l'Udinese, il triste presagio dell'emergenza che sarebbe arrivata nei giorni successivi e che mette ulteriormente in salita il match in casa della Lazio proprio nella fase forse più delicata della stagione.
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