Pompei mette al bando il turismo di massa e istituisce il numero chiuso all’interno del famoso parco archeologico. Dove gli ingressi giornalieri non potranno superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. "Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità" sottolinea Gabriel Zuchtriegel, dal 2021 direttore degli scavi nel parco archeologico. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30.
"Alla base - spiega ancora Zuchtriegel - ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso".
L'acquisto dei biglietti d’ingresso è consentito sul posto e online. L’obiettivo è non solo quello di escludere Pompei dal turismo di massa e dalle possibili conseguenze su sicurezza e tutela del patrimonio, ma anche quello di combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l'aggiunta di "servizi" già compresi nel costo
abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia).