Napoli, 22 maggio 2024 – Sarebbe stato ucciso da un’infezione il piccolo Antonio, il neonato deceduto dopo soli tre giorni di vita all’ospedale Monaldi di Napoli. È questa l’ipotesi che dovrà essere accertata oggi dal medico legale che effettuerà l’autopsia sul corpicino del bino.
Tre i medici iscritti al registro degli indagati dopo la denuncia dei genitori: il ginecologo che ha seguito la mamma durante la gravidanza, il responsabile del nido della Clinica Stabia di Castellammare, dove Antonio è venuto alla luce, e un pediatra.
Decesso improvviso
Il decesso è avvenuto la settimana scorsa, il 15 maggio. Il neonato era stato ricoverato al Monaldi dopo il parto alla clinica Stabia di Castellammare e un primo ricovero all'ospedale San Leonardo. Le procure di Napoli e Torre Annunziata hanno aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia, dopo la denuncia ai carabinieri presentata dai genitori.
Chi sono i medici indagati
Sono tre i medici indagati per la morte del piccolo. Si tratta del ginecologo che ha seguito la mamma durante i nove mesi della gravidanza, un ginecologo che ha visitato il piccolo Antonio e il responsabile del nido della divisione di Ostetricia e Ginecologia della Clinica Stabia di Castellammare, dove Antonio è venuto alla luce.
Cosa è successo? L’ipotesi
Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, il parto era riuscito. Nessun problema accusato da mamma e bambino, almeno sul momento. Ma poi sarebbe subentrata una misteriosa infezione batterica che ha causato al neonato febbre altissima, sopra i 40. E alla fine Antonio è deceduto in ospedale.
L’esposto dei genitori
I genitori disperati – una coppia di Torre del Greco – non riuscendo a capacitarsi della tragedia, si è rivolta ai legali di Studio3A e ha presentato un esposto. La Procura di Napoli si è subito attivata: la pm Federica D'Amodio ha aperto un procedimento penale per l'ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario per la morte del neonato, avvenuta mercoledì 15 maggio all'ospedale Monaldi.
È stata disposta anche l'autopsia sul corpicino del bimbo e la pm ha iscritto nel registro degli indagati i tre medici. Si tratta anche di un atto dovuto per dare ai medici indagati modo di nominare eventuali consulenti di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili.