Palma Campania (Napoli), 9 gennaio 2024 – Si definisce “giovane sognatore innamorato della propria terra” il 38enne Aniello Donnarumma, il sindaco finito ai domiciliari per un’inchiesta sugli appalti irregolari e ora sospeso dal prefetto.
A Palma Campania si è conquistato l’appellativo di sindaco “sceriffo” per le sue iniziative contro le comunità straniere in città, da un paio d’anni ha aderito a Fratelli d’Italia ed è considerato in ascesa nella politica regionale campana, ma alle ultime elezioni lo scorso maggio, stravinte con oltre il 64%, si è presentato con tre liste civiche senza simboli di partito e lo slogan “Palma, presente e futuro”. Ora Donnarumma verrà sostituito in tutte le sue funzioni dalla vicesindaco Italia Ferraro.
Gli arresti domiciliari
É Aniello Donnarumma, detto Nello, 38 anni sindaco di Palma Campania dal 2018 e stamattina messo agli arresti domiciliari dai carabinieri, accusato di corruzione e altri reati per una serie di appalti pilotati in municipio a favore di alcuni imprenditori locali che, secondo l’inchiesta, ricambiavano con denaro e anche favori elettorali.
Chi è Nello Donnarumma
Sul biglietto da visita di Nello Donnarumma si legge "Giovane sognatore innamorato della propria terra". Negli anni scorsi, il giovane sindaco palmese si era segnalato per alcune iniziative da "sceriffo" nei confronti della comunità bengalese, molto presente in città, imponendo l'esame di italiano ed altre restrizioni ai cittadini del Bangladesh residenti a Palma Campania. Lo scorso maggio ha vinto le elezioni con il 64,2% delle preferenze, confermandosi primo cittadino della città del Carnevale con una coalizione formata da tre liste civiche. Da due anni ha aderito a Fratelli d'Italia, partito della premier Giorgia Meloni, e ricopre la carica di vicecommissario provinciale del partito di Napoli: è considerato tra i possibili candidati al ruolo di coordinatore provinciale, quando si celebrerà il prossimo congresso locale del partito.
Le misure per le comunità straniere di Palma Campania
A un anno dalla sua prima elezione, nel 2019, Donnarumma varò un piano di incentivi all'apertura di nuovi negozi nel centro storico: tra i requisiti per l'accesso insegne in italiano, conoscenza della lingua nazionale, per gli alimentari vendita di prodotti la cui provenienza fosse riconducibile al territorio regionale. A quell'epoca a Palma Campania, piccolo centro di 15mila abitanti, risiedevano almeno 3.500 immigrati, in maggioranza provenienti dal Bangladesh e spesso impegnati proprio in attività commerciali. “Vogliamo riqualificare il centro storico - spiegò allora il primo cittadino - valorizzarlo con esercizi di qualità che puntino sulle eccellenze del territorio. Nessuna discriminazione verso gli immigrati, chi rispetta le regole non avrà alcun problema. Non vedo cosa ci sia di male a chiedere che chi gestisce un negozio parli italiano e esponga insegne in italiano”.
Gli arresti domiciliari
Oggi i carabinieri gli hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per corruzione ed altri reati a seguito di un’indagine coordinata dalla procura di Nola in cui è accusato, con altri 2 funzionari comunali e 5 imprenditori, di aver truccato alcune gare d’appalto per l’assegnazione di lavori e servizi municipali.
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