Sabato 6 Luglio 2024

Napoli, perseguitata per anni dall’ex fidanzato. Per lo stalker l’aggravante mafiosa

Il ragazzo avrebbe fatto leva sulla sua parentela con Roberto Murano, affiliato al clan Contini. La vittima ha tentato il suicidio ingerendo sostanze tossiche

Carabinieri (Ansa)

Carabinieri (Ansa)

Napoli, 7 giugno 2024 – Vittima di stalking a partire dai 13 anni, questo è stato l’incubo di una ragazza di Napoli, ora maggiorenne, che per anni ha dovuto subire intimidazioni e violenze dall’ex fidanzato, imparentato con la Camorra. Lo zio è Roberto Murano, soprannominato ‘Palli Palli’, affiliato al clan Contini e luogotenente di Nicola Rullo, per la Dda esponente di vertice e reggente nel quartiere "Vasto-Arenaccia" di Napoli.

Lo stalking e le violenze

Dai racconti della vittima emerge uno scenario drammatico: non solo il ragazzo, attualmente 28enne, l’avrebbe costretta a rimanere in contatto anche dopo che lei aveva capito di non voler continuare la storia, ma le avrebbe anche stretto le mani attorno al collo. Nel periodo in cui il giovane era in carcere a seguito di una ‘stesa’ – azione che consiste nell’attraversare a grande velocità una strada sparando all’impazzata e costringendo la gente a stendersi a terra – la ragazza è stata costretta a regolari videochiamate. Situazioni che l’hanno portata persino ad ingerire sostanze tossiche nel tentativo di suicidarsi, senza contare altre modalità con le quali si infliggeva dolore. Poi, la depressione, quando aveva cercato di innamorarsi del suo stalker, senza riuscirci. 

Uscito dal carcere. l’ex fidanzato ha iniziato a perseguitare la vittima prima su TikTok e poi violando gli arresti domiciliari. Le vessazioni si sono intensificate quando ha scoperto dell’inizio di una nuova relazione. 

La denuncia del fratello

A salvare la situazione è stato il fratello della ragazza, che ha denunciato lo stalking alla polizia. E proprio questo avrebbe scatenato l’ira di Murano: “Il guappo sono io, andiamo insieme in Questura, mi sono già fatto 15 anni, me ne faccio altri 30 e mi levo uno sfizio – avrebbe minacciato – Ho visto che chiama sempre le guardie, lo uccido”. “Sono consapevole che a me possa accadere qualcosa di brutto per essermi ribellata - ha confidato la giovane alle forze dell'ordine - Ma non voglio che accada nulla ai miei fratelli perché non potrei più vivere”.

Le indagini

A investigare sono stati gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli e i magistrati della IV sezione della Procura del capoluogo campano. Per il 28enne, per Murano e per sua moglie è stato notificato l’arresto in carcere. Previsti invece gli arresti domiciliari per due zie e la cugina dello stalker. Le accuse sono di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso.

Ha fatto leva sulla mafia per porre la ragazza in soggezione

A riguardo, il giudice non ha dubbi: “Ha fatto leva sul potere criminale, suo e della sua famiglia, legata al clan Contini, per impaurire ancora la ex compagna e porla in condizione di soggezione”. La metodologia mafiosa si è resa evidente quando, nella notte tra il 7 e l'8 maggio scorsi, il 28enne ha organizzato una scorribanda di motorini davanti all’abitazione della ragazza.