Giovedì 31 Ottobre 2024

Pestato dal branco a Castellammare di Stabia, i passanti filmano anziché intervenire

Un giovane bengalese accerchiato da una decina di giovani e picchiato nella villa comunale. Vescovo e sindaco. “Violenza inaccettabile, indegna di esseri umani. Servono più controlli”

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Pestaggio a Castellammare: la scena è stata filmata dai passanti

Napoli, 29 ottobre 2024 – Pestaggio a Castellammare di Stabia. Domenica scorsa un ragazzo bengalese, che sembra si aggirasse ubriaco nella villa comunale del paese, sarebbe stato aggredito dopo un litigio con alcuni ragazzi.

Stando a quanto ricostruisce il quotidiano Metropolis, il giovane è stato "accerchiato da una decina di giovani che lo hanno colpito con calci, pugni, schiaffi, rischiando di ammazzarlo".

E’ successo alla Cassa Armonica, un monumento transennato al centro del lungomare di Castellammare, sotto gli occhi di centinaia di persone che hanno assistito "senza intervenire o al massimo registrando tutto con il cellulare".

"Tra i video che circolano nelle chat – scrive Metropolis – anche uno di un giovanissimo stabiese, che commenta assieme ai suoi amici: 'Hai visto che calcio gli ha dato?'. E un altro risponde: 'Lo hanno sfondato'". 

La lettera del vescovo al ragazzo

Riguardo all’accaduto si esprime il vescovo della diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, Francesco Alfano, in una lettera aperta rivolta al giovane bengalese pestato dal branco. 

"Carissimo fratello bengalese, spero di abbracciarti presto per farti sentire il calore e l'affetto di tanti che come e più di me sono pronti a volerti bene e, qualcuno con le lacrime agli occhi, anche a chiederti perdono. Tante volte, passando per il centro antico della nostra bella e drammatica città, vedo altre persone come te –  scrive il vescovo –. Spesso mi chiedo come vivete, dove avete trovato alloggio, se avete amici con i quali trascorrere il tempo libero o confidare qualche pena del cuore. Quando però ho avuto la possibilità di parlare con qualche persona della tua terra ho scoperto la ricchezza e la profondità di chi è stato costretto a lasciare la sua gente per cercare lavoro in luoghi lontani. Sì, è proprio vero: crediamo di essere così 'lontani' che a volte non riusciamo a riconoscere la ricchezza nascosta nella nostra diversità. Lo so che tra di noi ci sono numerosi uomini e donne che ti riconoscono come uno di noi, come un 'fratello'. E per questo ti auguro di incontrarne presto qualcuno con cui fare un tratto di strada insieme e non sentirti più solo, additato, estraneo”.

Vescovo di Castellammare esprime vicinanza al fratello bengalese
Vescovo di Castellammare esprime vicinanza al fratello bengalese

Il vescovo conclude aggiungendo che “è brutta la violenza, inaccettabile, indegna di esseri umani. Fa ancora più dolore l'indifferenza dei passanti, il sarcasmo offensivo e brutale di chi sta a guardare soddisfatto la scena come se stesse al cinema, l'anonimato di una città che continua a far brillare le luci notturne senza fermarsi e arrossire dinanzi a episodi così gravi di inciviltà”.

Le parole del sindaco 

“Quanto accaduto domenica sera in Villa Comunale non ammette scusanti – commenta il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza –, un atto vile e ingiustificabile da parte di un gruppo che ha agito con la logica del branco. Questo episodio rappresenta una ferita per tutta la nostra comunità e il simbolo di un'aggressività cieca che va condannata con fermezza”. 

"Non è l'unico aspetto inquietante di questa vicenda – aggiunge – ciò che turba e amareggia maggiormente è l'indifferenza di coloro che hanno assistito alla violenza senza intervenire o chiedere aiuto. Alcuni ragazzi hanno persino filmato la scena, partecipando indirettamente a quella che considero una manifestazione di disumanità, qualcosa che non può trovare spazio nella nostra Castellammare. Episodi come questo evidenziano la necessità di garantire maggiore sicurezza e controllo. Per questo, faccio appello alle autorità competenti affinché assicurino una presenza più incisiva delle forze dell'ordine sul nostro territorio. Non possiamo permettere che la violenza diventi parte della quotidianità”.