Giovedì 26 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Massimo Troisi, laurea honoris causa alla memoria di "un antieroe autoironico e triste"

I tanti presenti alla cerimonia voluta dall'Università Federico II, hanno parlato dell'attore come di un "innovatore" del linguaggio e della "napoletanità". La commozione della sorella

Napoli, 20 febbraio 2023 - Il rettore dell' Università degli Studi di Napoli Federico II, Matteo Lorito, ha conferito questa mattina la Laurea magistrale honoris causa in 'Discipline della musica e dello spettacolo. Storia e Teoria' alla memoria di Massimo Troisi, indimenticabile attore napoletano che in questi giorni avrebbe compiuto 70 anni, se non prematuramente scomparso dopo aver girato 'Il postino'.

L'assegnazione della laurea honoris causa alla memoria di Massimo Troisi
L'assegnazione della laurea honoris causa alla memoria di Massimo Troisi

La proposta di Enzo De Caro de La smorfia

La cerimonia si è svolta nel Complesso dei Santi Marcellino e Festo, a largo San Marcellino, a Napoli. A sollecitare l'attestazione della laurea è stato Enzo Decaro, con lui agli esordi della carriera con il trio La smorfia. Lorito ha sottolineato la bellezza del "luogo intriso di sacralità arte e bellezza" dove si è svolta la cerimonia, "luogo unico frutto di stratificazione storica culturale e architettonica, adatto a celebrare la memoria di un 'mostro sacro' delle arti espressive e performative prodotto dalla nostra terra". L'attore è "un'opera d'arte la cui grandezza è valore sono determinati dalla grandezza dell'artista. Non potremmo avere le perfomance di Massimo Troisi senza Massimno Troisi". Massimo Troisi, Napoli celebra i 70 anni dell'indimenticabile artista: tutti gli eventi 

"Uso magistrale del dialetto"

L'attore, ha detto Lorito, "è figura emblematica della Nnapoletanità", "raccoglie la complessa anima del popolo napoletano e meridionale tra incompiuta emancipazione e voglia di profondo cambiamento". Con la cerimonia di consegna della laurea, ha aggiunto il rettore, "stiamo celebrando la sua capacità di innovatore, funzione condivisa con i suoi colleghi, un napoletano per abbattere l'allora stereotipo napoletano, creando una sorta di antieroe leggero, autoironico e triste". Ed ancora "un innovatore nello stile, mix di espressione verbale e gestuale, che ha riversato nei suoi personaggi, con un uso magistrale del dialetto". Già nel 2017 l'Università Federico II assegnò la laurea honoris causaalla memoria di Antonio De Curtis, meglio noto come Totò, altro interprete della napoletanità universalmente riconosciuto.

"Massimo? Scia d'amore a perdita d'occhio"

A ricevere la pergamena la sorella Rosaria Troisi, visibilmente emozionata per il lungo applauso e per l'affetto e la vicinanza dei tanti amici e colleghi dell'artista. "Un colpo d' occhio" ha detto Rosaria  Troisi nel ringraziare 'di vero cuore tutti, presenti e assentì. "È una scia di amore a perdita d'occhio. Non c'è fine. E poi, permettetemi di dire che è difficile, porta un pò di malinconia festeggiare senza il festeggiato. Ma questo è un giorno luminoso e richiede la leggerezza che ha spalancato a Massimo le porte di una prestigiosa dimora. Ci ha preso per mano amorevolmente e dolcemente e ci ha accompagnato nell' inimmaginabile"» Rivolgendo lo sguardo all' alto, e mandando un bacio, ha concluso: "Grazie Massimo. Grazie di tutto". Parole seguite da un lungo e caloroso applauso.  "Massimo Troisi? Un modo di essere": l''abbraccio' di Napoli e San Giorgio a Cremano

"Artista che ha innovato il linguaggio"

"È un riconoscimento a un artista che ha innovato il linguaggio della televisione, del teatro, del cinema e che ha portato un'idea di napoletanità che destrutturasse gli stereotipi e guardasse a una Napoli creativa e che guarda al futuro senza dimenticare la sua dimensione popolare". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in occasione della consegna della laurea alla memoria. "Troisi non è stato un grande studente, lo diceva lui stesso. Però - ha spiegato Manfredi - credo che lui, visto che accanto allo studio ci deve essere l'esperienza, avrebbe portato una grande esperienza e un grande messaggio ai nostri studenti, quello di essere attaccati con le unghie e con i denti alla realtà. Bisogna volare alto, ma con i piedi saldamente piantati per terra".  Maria Cavuoto discute tesi in Giurisprudenza: ha 84 anni e una laurea in Lettere