Napoli, 28 ottobre 2022 - Migliaia di napoletani sono scesi in piazza per la pace. Era gremita di giovani studenti e di cittadini adulti la piazza del Plebiscito di Napoli, dove in migliaia hanno raccolto l’appello della Regione a chiedere il “Cessate il fuoco”.
"Siamo la regione più giovane di Italia, vedete quante migliaia di ragazzi in questa piazza? Saremo in 50mila in questa piazza. È per loro perché per loro dobbiamo arrivare al cessate il fuoco". Sono le parole del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, presente questa mattina alla manifestazione per la pace organizzata a Napoli. "In Ucraina – continua – ci sono migliaia di giovani che muoiono. Stop alla guerra e inseriamo nelle Nazioni Unite una conferenza di pace con la Cina per riaprire il dialogo. Fare questa manifestazione in occasione del centenario della Marcia su Roma è molto importante".
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Gli studenti. “Solo ipocrisia”
Un gruppo di studenti di alcune scuole di Napoli ha preso parte alla manifestazione, contestando l'evento. “Ci sembra particolarmente ipocrita – spiegano gli studenti dei collettivi di diverse scuole napoletane – la postura del governatore e del Partito Democratico in generale: da febbraio ad oggi non hanno fatto altro che parlare di armi, bollando come putiniano chi poneva quella diplomatica come unica soluzione possibile del conflitto in corso, come mai adesso questi signori scalpitano parlando di pace?”, si chiedono gli studenti.
“In questi mesi – continuano – il Pd non ha fatto altro che ribadire che era necessario solo ed unicamente inviare armi, come mai adesso spinge per una risoluzione pacifica del conflitto? Ci pare un po’ opportunistico, forse si tratta di una tattica alquanto goffa per recuperare il disastro elettorale dello scorso settembre”. Gli studenti hanno anche mostrato uno striscione per la loro contestazione dell'alternanza scuola lavoro: “Anziché fingersi pacifista per recuperare un paio di punti percentuale – spiegano – il Partito Democratico farebbe bene a chiedere scusa per un'altra guerra che si consuma in casa nostra, quella dell'alternanza scuola lavoro che in 9 mesi ha ucciso tre nostri giovani fratelli”.