Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE NAPOLI

Lavoro, annunci sessisti candidate in costume: multa da 10 mila euro ad azienda

Intervento del Ministro Orlando e dell'Ispettorato del lavoro: "L'amministratore ha ammesso l'errore e rimodulato il testo in modo conforme a norme su pari opportunità"

Annunci di lavoro (foto d'archivio)

Napoli, 28 gennaio 2022 - Multa da 10mila euro all'imprenditore che ha pubblicato un annuncio di lavoro sessista, in cui chiedeva alle candidate di inviare una foto in costume da bagno. L'ha comminata l'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) all'azienda di Napoli che ha pubblicato l'annuncio. La sanzione è ridotta a un terzo se pagata immediatamente. 

"Martedì 25 gennaio - ricorda l'Inl - una società di Napoli ha pubblicato sul web un annuncio di ricerca di personale rivolto esclusivamente a candidate di sesso femminile, contenente la richiesta di bella presenza e l'invio di una foto a figura intera in costume da bagno o similare. Giovedì 27, a seguito della segnalazione del Ministro Andrea Orlando, il Direttore dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, ha immediatamente attivato l'Ufficio di Napoli, che è subito intervenuto per la rimozione dell'annuncio dal web. Lavoro, annunci sessisti. Azienda cerca receptionist: “Inviare foto in costume” Gli ispettori del lavoro hanno comminato la sanzione amministrativa prevista per la violazione del divieto di discriminazione nell'accesso al lavoro (art. 27 del D. Lgs. 198 del 2006 - Codice delle pari opportunità). L'amministratore della società - conclude l'Inl - ha ammesso l'errore e rimodulato il testo dell'inserzione, conformemente alla normativa vigente in materia di pari opportunità".

La richiesta della “foto in costume da bagno” da allegare al curriculum era stata pubblicata nell’offerta di lavoro di un’azienda specializzata in sorveglianza alla ricerca di una receptionist donna, di massimo 30 anni, capace di parlare inglese fluente, carattere solare, automunita e con un fisico a prova di costume. Il tutto per una retribuzione netta di 500 euro mensili a fronte di 24 ore di lavoro settimanali. Subito erano esplose le polemiche, fino all'intervento delle autorità, alla rimozione dell'annuncio sessista e alla multa.