Napoli, 9 settembre 2021 - Resta in carcere Maria Licciardi, Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura cautelare nei confronti della donna, accusata dalla Procura di Napoli di associazione di tipo mafioso, ricettazione di denaro di provenienza illecita e turbativa d'asta. A fine agosto anche il Gip aveva confermato la misura cautelare La sentenza è stata emessa dalla decima sezione (collegio B). L'udienza davanti al Tribunale della Libertà, durante la quale la discusso l'avvocato Edoardo Cardillo, legale di Maria Licciardi, soprannominata “lady camorra”, si è tenuta ieri mattina. Maria Licciardi, ritenuta dagli inquirenti a capo dell'omonimo clan fondato dal fratello Gennaro (detto 'a scigna) e anche elemento di vertice del cartello malavitoso denominato “Alleanza di Secondigliano”, è stata sottoposta a fermo dai carabinieri del Ros lo scorso 7 agosto, nell'aeroporto romano di Ciampino, mentre di accingeva a partire per Malaga.
A Piscinola, quartiere confinante con Scampia, era Maria Licciardi a decidere
Era lei “lady camorra” a stabilire se un negozio poteva o meno vendere l'acqua. E’ un altro degli elementi che emerge da alcune intercettazioni inserite nell'ordinanza con la quale, il 9 agosto scorso, il gip di Roma Valerio Savio ha convalidato il fermo nei confronti di “lady camorra” e disposto per lei la custodia cautelare in carcere. Il negozio in questione si trova accanto a un altro esercizio commerciale maggiormente gradito al clan e il fatto che vendesse l'acqua, peraltro a prezzi più bassi, proprio non andava giù a Maria Licciardi che, in questa vicenda, secondo il giudice, dimostra di avere un controllo pressoché totale del territorio. Lady camorra incarica uno dei suoi uomini di riferire al commerciante il suo diktat. Il luogotenente di Maria Licciardi esegue l'ordine ma ciononostante il negozio continua a vendere l'acqua fino a quando, innervosita per la reticenza dimostrata, è proprio lei, in prima persona entrare in azione, recandosi di persona sul posto. Il commerciante si difende dicendole di avere avuto rassicurazioni da una sua nipote, Rosaria, circa la possibilità di continuare a vendere l'acqua. Ma la risposta di lady camorra è perentoria e, secondo il giudice e la Procura di Napoli, anche dirimente circa la rilevanza del suo ruolo nel clan: “... la malavita la faccio io… Rosaria (sua nipote, ndr) fà il ragù”.