Napoli, 15 gennaio 2025 – Domani 16 gennaio è previsto l’interrogatorio di garanzia alla professoressa di sostegno arrestata per i reati ipotizzati di violenza sessuale e induzione al compimento di atti sessuali ai danni di sette studenti di età inferiore ai 14 anni, fatti avvenuti di una scuola di Castellammare di Stabia (Napoli). La donna è attualmente detenuta nel carcere di Benevento, dove è stata portata al termine delle indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata.
Ieri è stata perquisita la sua abitazione: i carabinieri hanno trovato e sequestrato materiale pornografico. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’insegnante sarebbe stata solita portare alcuni studenti in un’aula appartata della scuola: lì mostrava loro pornografia, intavolava discorsi di natura sessuale e poneva in atto altri comportamenti scorretti. In seguito, sarebbe stato creato anche un gruppo social per condividere il medesimo materiale.
A carico della donna, gli investigatori contestano anche maltrattamenti psicologici e morali: i ragazzini, oltre alle molestie, sarebbero stati sottoposti a minacce di ritorsioni qualora rivelassero a qualcuno quanto accadeva. Tra di esse quella di essere bocciati, mandati in comunità o di far arrestare i loro genitori.
Secondo una denuncia presente agli atti, la vicenda è emersa grazie alla sospensione di due studenti, sorpresi a fumare in bagno. Uno di loro, tornato in classe, avrebbe rivelato all’insegnante ciò che accadeva con la professoressa di sostegno. Sebbene non sia stato dato peso alle sue parole – si pensava fosse uno sfogo per il grave provvedimento disciplinare – le sue dichiarazioni hanno spinto le presunte vittime a parlare con i propri genitori.
Di lì a poco la docente è stata aggredita da una trentina di genitori accorsi a scuola dopo una serie di post incriminanti sui social. In quell’occasione sia la donna che suo padre, intervenuto per proteggerla, sono rimasti feriti. Da questo fatto è scaturita l’indagine.
Nell’ordinanza d'arresto si legge che le presunte vittime sono state derise, minacciate ed esposte a contenuti sessuali non idonei alla loro età (sono nati tutti tra il 2011 e il 2013) da una persona che invece aveva il compito di proteggerli e non di diffondere concetti sessisti e omofobi.